Fnp Abruzzo

Piano sociale in Abruzzo

"Piano sociale in Abruzzo

“L'Abruzzo per il triennio 20016-2018 ha il suo Piano sociale regionale che punta all'integrazione, all'innovazione e alla sostenibilità, ma è solo il primo passo, tuttavia molto importante, per la definizione di un intervento strutturale, che la nostra Regione attende da molti, troppi anni.” Così Luigi Pietrosimone commenta la seduta del Consiglio Regionale che ha approvato il testo che riordina l'attuale sistema di welfare sociale e sociosanitario.

Il nuovo Piano riduce gli Ambiti territoriali sociali portandoli da 35 a 24 e facendoli coincidere con i Distretti sanitari favorendo, così, quell'integrazione socio sanitaria che  migliorerà la programmazione territoriale e la nuova governance delle politiche sociale. “L' integrazione socio-sanitaria nell'ambito dei servizi domiciliari, semiresidenziali e residenziali, nell'area della non autosufficienza, della disabilità, della salute mentale adulta e dell'età evolutiva, dell'assistenza ai minori e delle dipendenze, è una di quelle priorità che abbiamo più volte richiesto al mondo della politica nell'approvazione dei vari Piani, - ha continuato Pietrosimone”.

Il Piano Sociale Regionale è il frutto di una consultazione con tutti gli attori sociali avviata nel 2014 con la presentazione delle “Linee guida per la riforma delle politiche sociali in Abruzzo”, con i Tavoli di partecipazione provinciale. Abbiamo contribuito anche noi a favorire il dialogo inviando, insieme alla CISL i nostri contributi e le nostre proposte, al testo iniziale”.

“Si deve migliorare, attraverso il regime di autorizzazione e accreditamento, la qualità dei servizi socio-assistenziali ed educativi favorendo, come si legge nel testo, una collaborazione tra i soggetti pubblici e i soggetti del privato sociale nella progettazione e definendo i standard qualitativi dei servizi prevedendo appunto l'accreditamento delle società che erogano servizi sociali, al pari di quello che avviene in campo sanitario, - spiega Luigi Pietrosimone ”.

Le risorse previste nel del Piano Sociale sono 200 milioni di euro per i prossimi tre anni. “Questi soldi non sono sufficienti per soddisfare la domanda sociale,  migliorare  l'attuale sistema di welfare e per  assicurare un welfare inclusivo, aperto, integrato, accessibile, che metta al centro le persone, i loro bisogni ed i loro diritti. Un piano senza risorse resta una semplice dichiarazione di buoni propositi, - denuncia il Segretario della FNP”.         

“I processi riformatori che interessano la nostra regione, a partire di quello della sanità, devono assicurare un sistema di protezione sociale, attraverso il miglioramento e una migliore integrazione dei servizi socio-sanitari, dei trasporti, delle politiche abitative e una maggiore equità nella tassazione locale, dall'Imu alle addizionali Irpef, non mettendo mai in discussione la centralità della persona - ha concluso il segretario della FNP”.

06/09/2016

Condividi l'articolo su: