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Il ministro Poletti a Pescara

"Il ministro Poletti a Pescara

In Abruzzo al progressivo invecchiamento della popolazione corrisponde un aumento del numero di persone non autonome che hanno bisogno di cure ed assistenza. Le tendenze demografiche, oramai, hanno imboccato la strada di un deciso incremento del tasso di vecchiaia e di un stabile calo del tasso di natalità. Conviviamo con una costante decrescita della popolazione. Non sono da sottovalutare, in un'azione di programmazione sociale, le differenze territoriali fra le zone costiere e sub-costiere, quelle montane interne. Invece, la crisi del mercato del lavoro, senza distinzioni, ha colpito tutto il territorio regionale spingendo le famiglie verso un generale impoverimento, con un aumento delle fasce a rischio di povertà ed esclusione sociale. Più del 12% delle famiglie abruzzesi vive al di sotto della soglia di povertà, mentre sono 118.932 le persone con grave situazione di deprivazione materiale.

Questa analisi della società abruzzese è emersa dal workshop “Il sociale torna a crescere” organizzato,  al Cinema Teatro Massimo di Pescara, dall'Assessorato alle Politiche sociali per presentare il nuovo Piano Sociale Regionale e le azioni di rilancio a livello regionale e nazionale, al quale ha partecipato il Ministro Giuliano Poletti.

“I bisogni sociali degli abruzzesi non sono solo cambiati ma anche aumentati. Il servizio sanitario pubblico, per motivi economici o per carenze delle strutture di offerta, non riesce più a rispondere adeguatamente alle domande di assistenza in continua trasformazione ed espansione. Sono passati 5 anni  dall'ultimo Piano sociale del 2011, un arco temporale in cui la situazione sociale dell'Abruzzo è completamente cambiata. Sono mutate le politiche sociali. Il terremoto, la crisi economica e i ritardi strutturali hanno peggiorato lo scenario economico e sociale, di una società ormai trasformata. Oggi il Ministro Poletti ha battezzato il Piano sociale che punta all'integrazione, all'innovazione e alla sostenibilità. Ci siamo dotati di un nuovo strumento di programmazione delle politiche sociali ma è solo il primo passo per la determinazione di un intervento strutturale più complesso. L'integrazione sociosanitaria rappresenta una delle principali novità del Piano 2016-18 con la riduzione degli Ambiti territoriali sociali portandoli da 35 a 24 in coincidenza con i Distretti sanitari,” - così Luigi Pietrosimone commenta al termine dei lavori della giornata di lavoro.

L'ambito sanitario e sociale devono coesistere così da favorire quell'integrazione che  migliorerà la programmazione territoriale e la nuova governance delle politiche sociali. Come ha ricordato il Ministro Poletti: la civiltà di un Paese si misura dall'attenzione e la sensibilità verso il sociale, non solo per ragioni etica ma anche per quelle economiche perché investendo nel sociale si migliorano le performance di una Regione. “È importante che il programma di Governo oltre a puntare alla crescita con la riduzione delle tasse e l'innovazione per il mondo delle imprese, non trascura le politiche sociali perché possono favorire la costruzione di quella rete necessaria alla protezione e al sostegno delle nostre famiglie”, - spiega il Segretario della FNP CISL AbruzzoMolise.

“Il Piano Sociale Regionale è il frutto di un lungo dialogo sociale nel territorio per migliorare la qualità dei servizi socio-assistenziali e promuovere, come si legge nel testo, una collaborazione tra i soggetti pubblici e i soggetti del privato”. Nella relazione introduttiva l'Assessore alle politiche sociali ha annunciato che per i prossimi tre anni le risorse previste nel Piano Sociale sono 200 milioni di euro. “Questi soldi non sono sufficienti e la Regione deve cercare di reperire altre risorse per  promuovere e sostenere il rafforzamento di un welfare “dei diritti, un welfare “comunitario e integrato” e  un welfare “attivo” - ha concluso Luigi Pietrosimone”.

10/10/2016

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