Pagamento pensione, come funziona in caso di decesso?

Pagamento pensione, come funziona in caso di decesso?

In riferimento alla sua domanda, ci preme ricordare che, in presenza del fenomeno epidemiologico da Covid-19, al fine di rendere più snello il procedimento di liquidazione delle prestazioni pensionistiche, nel rispetto delle norme anti-contagio, l’INPS ha sottoscritto un accordo con Poste Italiane, avente ad oggetto il pagamento anticipato delle pensioni.

Tale accordo stipulato nel mese di aprile 2020, sarà protratto molto probabilmente fino alla fine della Pandemia.

L’anticipazione di pagamento è disposta di volta in volta con Ordinanza del Presidente della Protezione Civile.

Tuttavia, in tutte le comunicazioni inviate dall’ Inps in materia, viene specificato che si tratta di un’anticipazione di pagamento, quindi il diritto al rateo pensionistico si perfeziona il primo giorno bancabile del mese; pertanto qualora dopo l’incasso anticipato la somma dovesse risultare non dovuta (ad esempio come venuto decesso del titolare della prestazione) l’INPS ne richiederà la restituzione.

In sostanza, a normativa vigente, l’Istituto di Previdenza ha il potere/dovere di richiedere tali somme al verificarsi dell’evento morte come descritto in e-mail, in quanto il diritto non è stato perfezionato.

Contestualmente, i ratei maturati e non riscossi dal titolare del diritto entreranno a far parte dell’asse ereditario del de cuius e solo successivamente i suoi eredi (moglie, figli ecc.) potranno presentare richiesta per entrare in possesso di tali importi.

Ad ogni buon fine, la invitiamo a recarsi presso il nostro Patronato INAS CISL della sua città, con la relativa documentazione, per ottenere tutta l’assistenza necessaria diretta a presentare nei modi e forme corrette la domanda per il riconoscimento dei ratei maturati e non riscossi, in modo da tutelare tutti gli interessi in gioco.

17/05/2021

Condividi l'articolo su: