La tragedia di Firenze è l’ennesimo evento di una strage continua che colpisce la società civile e lede i diritti costituzionali di tutti i cittadini.
È vitale fermare la scia di sangue e considerare prioritaria la sicurezza dei lavoratori e la salvaguardia della vita.
Occorre, al di là delle affermazioni di circostanza che si ascoltano dopo ogni tragedia, contribuire realmente a costruire la cultura della sicurezza a partire dalle scuole.
Bisogna fare investimenti, formazione permanente, controlli accurati e sanzioni anche penali alle imprese inadempienti, premiando invece quelle che applicano quanto previsto dalle norme.
Norme sulla sicurezza sul lavoro tra le più avanzate nel mondo.
Mai abbassare la guardia in tema di sicurezza peraltro Firenze, dove è accaduta il recente incidente, era una delle città con una bassa incidenza di morti sul lavoro.
Nel 2023 nel Lazio 89 vittime, più di 7 vittime del lavoro al mese.
Ecco il bollettino di “guerra” che riguarda la nostra Regione.
Per fortuna il bilancio è meno pesante di altre Regioni, l’incidenza di mortalità sul lavoro è tra le meno elevate del Paese. La regione Lazio è settima in Italia per infortuni mortali sul lavoro in base ai dati pubblici dell’osservatorio sicurezza sul lavoro ed ambiente.
Nel Lazio il rischio di infortunio mortale è pari a 25,24 morti per milione di occupati.
Molto più basso della media nazionale pari a 34,6.
In zona rossa, con alta incidenza troviamo Rieti e Viterbo. Roma è ancora la provincia più sicura.
A fine dicembre 2023 l’incidenza sopra indicata è pari a 71,8 per Rieti e 43,6 per Viterbo.
Frosinone registra il 35,0 e Latina il 28,6.
A Roma il rischio di mortalità è al di sotto della media regionale e nazionale ed è pari il 21,5.
Ovviamente questi dati non sono rassicuranti, tutti insieme dobbiamo e possiamo fare di più.
Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti