Legge di Bilancio. Il commento: "Una manovra sociale" di Pier Paolo Baretta

Legge di Bilancio. Il commento:

Che manovra sarà?

A fronte del forte interesse mediatico per la legge di bilancio 2020, credo sia necessario, in primis, fare chiarezza e rispondere a una semplice domanda: che manovra sarà? Sarà una manovra sociale.

Il Governo ha lavorato sinergicamente con tutte le forze della maggioranza a una legge di bilancio di impatto sul piano economico, con interventi di salvaguardia del reddito e di innovazione del welfare. Sono quattro, infatti, i punti cardine che rappresentano le componenti cruciali del nostro approccio: sostegno alle famiglie, riduzione del cuneo fiscale per i lavoratori, nessun aumento dell'Iva e piano di investimenti orientato all'avvio del Green new deal italiano.

È un impianto con forte connotato strategico, che è stato possibile grazie a un rinnovato rapporto con l'Europa. A partire da date, toni e contenuti di questa vicenda, che potrà risultare ai più priva di significato o stucchevole, ma che segna una svolta. Quest'anno, dopo diverso tempo, il nostro Paese ha rispettato i tempi di invio del DPB (Documento Programmatico di Bilancio, ndr), un impegno di serietà del ministro Gualtieri verso l'Unione, che contribuisce a far crescere la nostra credibilità nel rapporto con l'Ue. Lo dimostrano i toni e i contenuti della lettera inviata, qualche settimana fa, dal commissario uscente Moscovici, che non chiede all'Italia di apportare modifiche alle misure previste dalla manovra, ma semplicemente chiarimenti sui saldi strutturali, lasciando in chiusura intendere che quel maggior margine di flessibilità auspicato dal premier Conte e dal ministro Gualtieri nel corso dell'ultimo vertice – che dovrebbe attestare nel 2020 il rapporto deficit/Pil al 2,2% ‒ sarà concesso.

Senza trascurare la spinta di fiducia che i mercati hanno riservato alla nascita di questo nuovo Governo, come testimonia una veloce analisi dei livelli di spread Btp-Bund: se nel novembre del 2018 lo spread è arrivato a toccare i 325 punti base, in concomitanza con la bocciatura della legge sul peculato, a settembre 2019, nei giorni di formazione e giuramento del Conte-bis, è sceso a 132 punti.

Ciò avviene in una congiuntura economica che gli stessi osservatori internazionali – dal FMI all'OCSE – vedono caratterizzata da una generale stagnazione, dovuta alla guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. In questo contesto, il nostro Governo ha dovuto tenere insieme politiche di sviluppo ed equilibrata manutenzione dei conti pubblici.

 

Il Green new deal

Fulcro della strategia è la realizzazione di un Green new deal orientato al contrasto ai cambiamenti climatici, allo sviluppo dell'economia circolare e al rafforzamento della coesione sociale e territoriale. Più di 55 miliardi di euro nell'arco di 15 anni, di cui 9 nel triennio 2020-2022, per la creazione di due fondi destinati alle pubbliche amministrazioni centrali e agli enti territoriali, per la realizzazione di infrastrutture strategiche e la messa in sicurezza del territorio. A ciò si affianca il rifinanziamento delle misure per Impresa 4.0, orientate in ottica green, la conferma del bonus energetico e del bonus ristrutturazioni, con la possibilità per le famiglie di rendere più sostenibili le proprie abitazioni.

 

Il Fondo per la famiglia

La creazione del Fondo unico per la famiglia rappresenta una vera rivoluzione: con la delega in discussione in Parlamento, dal 2021 il Fondo dovrebbe diventare operativo con una dotazione iniziale di oltre 1 miliardo, che potrà arricchirsi nel corso del dibattito parlamentare.

 

Il taglio del cuneo fiscale

Tre miliardi nel 2020 e cinque miliardi negli anni successivi che avviano – con una certa timidezza, questo dobbiamo ammetterlo – un percorso di riduzione del carico fiscale sui lavoratori attraverso la riduzione del cuneo per i redditi fino a 35mila euro annui.

 

La sterilizzazione delle clausole di salvaguardia

È il capitolo di spesa più consistente della manovra e quello, forse, meno considerato dall'opinione pubblica, perché dato per scontato. Eppure il mancato aumento dell'Iva, per 23 miliardi nel solo 2020, consentirà a ogni famiglia italiana un risparmio di oltre 500 euro l'anno. Un aumento lineare e indiscriminato, anche sui generi “di prima necessità”, sarebbe stato iniquo, poiché avrebbe colpito anche i consumi delle fasce più deboli della popolazione.

Il cammino della legge di bilancio non si esaurisce, naturalmente, con la sua presentazione alle Camere. Spetta al Parlamento il lavoro di affinamento e miglioramento delle misure, capace di esaltare la visione riformista di questa manovra. Mi preme sottolineare un punto strategico per il futuro del Paese, non solo del Governo. C'è stata una grande discussione sulle tasse, ma è inevitabile che un Governo che vuole insistere sul tema del sociale debba trovare delle risorse. Il punto è, semmai, dove trovare quelle risorse. Noi ci siamo orientati su fumo, giochi pubblici, plastica e bevande gassate. Ci siamo orientati su prelievi che hanno una loro coerenza con la nostra visione di sostenibilità ambientale (plastica), in termini di salute pubblica (fumo, bevande gassate), o di miglioramento delle condizioni di vita (giochi). Modifiche possono essere apportate, ma da questa visione deve ripartire la sfida dei prossimi mesi, quella che più coinvolgerà il ministero di via XX Settembre: la legge delega sul sistema fiscale, perché è arrivato il momento di una revisione complessiva dell'Irpef e dell'Iva.

 

Pier Paolo Baretta, Sottosegretario al Ministero dell'Economia e delle Finanze

19/11/2019

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