Una fase 2 in cui si riparte, ma con gli anziani che restano ancora confinati in casa o comunque con meno possibilità di uscire rispetto agli altri: è una prospettiva che piace pochissimo ai diretti interessati e I Pensionati della Cisl dell'Emilia-Romagna afferma senza mezzi termini che che non accetterà una "discriminazione" del genere. "Se se siamo arrivati a questa età, vuol dire che siamo sufficientemente in grado di capire le cose che si possono o non si possono fare. Se volete aiutare gli anziani, partite dalle case di riposo" e non dall'obbligarli a stare ancora a casa –rimarca con forza Loris Cavalletti, responsabile dei Pensionati Cisl dell'Emilia-Romagna. Di fronte alle notizie secondo cui gli anziani e i pensionati sarebbero trattati diversamente "nell'uscita (da casa, ndr) rispetto agli altri, e addirittura fino a fine anno", Cavalletti non ci stà: "Come sindacato pensionati, assieme alle nostre associazioni di volontariato, abbiamo detto chiaramente di no. Non accettiamo questa discriminazione. Se le persone vanno difese e se si vogliono difendere gli anziani, si deve intervenire sulle case di riposo dove la gente muore senza essere aiutata". Gli anziani saranno anche i soggetti più a rischio, ma "abbiamo la nostra età e la nostra coscienza, sappiamo come uscire, come difenderci e tutelarci".L'eventuale 'ordine' di restare ancora a casa, dunque "avrà il nostro no deciso. Quando si ripartirà, e speriamo che si riparta presto, ci saremo anche noi, perchè - rivendica Cavalletti- abbiamo un diritto come lo hanno tutti e non è accettabile una distinzione sulla base dell'età".