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Riforma fiscale: La proposta del governo è insoddisfacente deludente il confronto tra Cgil, Cisl e Uil ed il Ministro dell’Economia

"Riforma fiscale: La proposta del governo è insoddisfacente deludente il confronto tra Cgil, Cisl e Uil ed il Ministro dell’Economia

La proposta del Governo sulla riforma fiscale inserita in termini generali nella legge di bilancio all’esame del Senato, non coglie le necessità della riduzione delle tasse sui redditi dei lavoratori dipendenti e dei pensionati.

La mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil, dopo l’Assemblea Nazionale del 17 novembre scorso dei delegati delle Federazioni dei Pensionati, di Cgil Cisl e Uil presso l’Auditorium della musica di Roma e le manifestazioni indette in tutte le regioni di fine novembre, continuerà fino alla conclusione dell’iter parlamentare della legge di bilancio.

Adeguare le pensioni bloccate da numerosi anni ed erose nel potere d’acquisto, allargare la platea di coloro che fruiscono della quattordicesima e una riforma fiscale che abbassi le tasse ai pensionati, soprattutto ai trattamenti pensionistici medio bassi, è una necessità improcrastinabile.

La proposta del Governo messa in campo non risponde alla riduzione delle tasse sui redditi medio bassi, ma si limita a considerare in particolare quelli più alti e pertanto è incompleta e inadeguata.

La richiesta sindacale è quella di utilizzare tutti gli otto miliardi a disposizione per ridurre le tasse ai lavoratori dipendenti ed ai pensionati e aumentare tali risorse con il recupero concreto dell’evasione e dell’elusione fiscale.

Tali considerazioni sono state esposte al Ministro dell’economia da Cgil, Cisl e Uil nell’incontro svolto nella serata di lunedì scorso ma non hanno trovato l’auspicata accoglienza.

Per tali ragioni non possiamo non continuare la mobilitazione per far sentire con più forza la bontà delle nostre proposte rivendicative e nel contempo tentare, pur in considerazione dei limiti finanziari proposti dal Governo, di migliorare in un apposito tavolo tecnico la ripartizione dei sette miliardi destinati alla prima parte della riforma fiscale correggendone talun distorsioni.

È incontestabile il concetto infatti, che aumentare le pensioni non solo è giusto e risponde ad una necessità di giustizia sociale ma può essere un volano per la ripresa economica perché maggiori pensioni corrispondono a più consumi interni che alimentano in modo determinante la nostra economia.

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti

03/12/2021

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