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Il flop del fisco

"Il flop del fisco

In Italia 19 milioni di persone evadono il fisco, un’insopportabile ingiustizia

Un numero così enorme di evasori fiscali è un pesante scenario che testimonia il mal funzionamento del sistema, il rapporto che tiene unita la nostra comunità nazionale, l’intero Paese.

La cruda realtà quotidiana che dura ormai da molti anni, dimostra in modo plateale che il sistema fiscale, al netto delle tasse dei lavoratori dipendenti e dei pensionati, che alimentano quasi totalmente le entrate fiscali, fa acqua da tutte le parti.

È lecito chiedersi e rivendicare con forza alle Amministrazioni competenti cosa non funzioni nel nostro sistema fiscale e tributario.

Il sistema certamente è molto complicato e la burocrazia regna sovrana e ciò, da un lato agevola gli evasori e dall’altro complica i controlli da parte delle preposte Amministrazioni.

Occorre indubbiamente un fisco semplice, bisogna disboscare questa giungla tributaria e fiscale, tuttavia questo non può rappresentare un alibi per una lotta concreta ed efficace all’evasione fiscale.

Anche perché le dimensioni diffuse del fenomeno sono da paese incivile ed ingiusto socialmente ed i partiti e/o i movimenti politici ne hanno le più grandi responsabilità.

I 110 miliardi di euro evasi ogni anno sono un vero scandalo e gridano vendetta. Recuperare, come dai programmi governativi, solo un decimo di questa cifra è desolante ed offensivo per tutti i cittadini come noi che pagano fino all’ultimo euro, passando dalle tasse statali fino a quelle comunali.

Urge quindi un recupero certo ed importante delle risorse evase, perché queste insieme ad altri finanziamenti aggiuntivi consentiranno di procedere in modo significativo e non virtuale ad abbassare le tasse sui redditi, in particolare su quelli medio bassi che appartengono alla stragrande maggioranza dei nostri rappresentati.

Redditi questi, falcidiati dall’inflazione ormai al 7% che, come è noto, colpisce in modo pesante anche i beni essenziali come quelli alimentari. L’inflazione infatti, non ha effetti ‘democratici’ e colpisce soprattutto i più poveri.

Diventa perciò indispensabile per far ripartire l’intero Paese realizzare i progetti e le riforme in agenda tramite un patto sociale, alla stessa stregua degli accordi fatti negli Anni Novanta che, in questa fase, ha il vantaggio, diversamente dal passato, di utilizzare le ingenti risorse provenienti dalla Comunità Europea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti

09/06/2022

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