Fnp Emilia Romagna

Più regole per le case famiglia

"Più regole per le case famiglia

Più regole per le case famiglia in Emilia-Romagna dopo i casi di maltrattamenti emersi anche nelle scorse settimane. È quanto prevede un accordo sugli indirizzi regionali per i regolamenti locali sulle case famiglia sottoscritto dalla Regione Emilia-Romagna, Cgil, Cisl, Uil e le rispettive categorie dei pensionati. “Lo sviluppo di queste strutture –spiega Rina Capponi, segretaria organizzativa Fnp ER- è un fenomeno in costante crescita, nella nostra Regione sono circa 500 e riguardano circa 2.700 persone accolte. Da qui nasce la necessità di regolamentare meglio un ambito di servizi privati e di stabilire modalità di controllo più accurate, anche perchè purtroppo alcune case famiglia hanno conquistato gli onori della cronaca a causa degli abusi e dei maltrattamenti, che qualche imprenditore senza scrupoli ha perpetuato nei confronti degli ospiti". Le case famiglia sono strutture di iniziativa privata che non necessitano di particolari autorizzazioni potendo accogliere fino ad un massimo di sei ospiti autosufficienti o lievemente non-autosufficienti, cioè in grado di compiere le principali attività della vita quotidiana. "Siamo soddisfatti dell'accordo raggiunto", affermano i sindacati dei pensionati di Cgil Cisl Uil. "Con queste linee guida regionali si sono fissati alcuni principi essenziali e dettate regole tali da garantire, in modo omogeneo in tutti i contesti territoriali, qualità e sicurezza del servizio prestato agli ospiti, rafforzare i controlli, promuovere una lista di qualità delle case famiglia a tutela degli ospiti, dei famigliari e degli operatori, valorizzare le buone esperienze ed evitare fenomeni di maltrattamento", spiegano Spi, Fnp, Uilp.
"Abbiamo anche convenuto sullo sviluppo di un sistema informativo che aggiornerà periodicamente l'anagrafe regionale delle case famiglia, in modo tale da avere un quadro aggiornato e trasparente a tutela della qualità delle strutture, ma soprattutto degli ospiti anziani e disabili", aggiungono i sindacalisti dei pensionati. Le organizzazioni sindacali e la Regione si sono impegnate a continuare il confronto con l'obiettivo di promuovere l'applicazione degli indirizzi regionali nei singoli ambiti distrettuali, aggiornare periodicamente i dati del monitoraggio, valutare i risultati delle attività di controllo effettuate, per conto dei Comuni, dalle Asl, elaborare, con il coinvolgimento dei medici di famiglia, strumenti di valutazione delle condizioni di salute degli ospiti al momento dell'accesso, valorizzare il collegamento delle case famiglia con la rete dei servizi socio-sanitari. Su proposta dei sindacati, la Regione ha accolto la richiesta di lavorare in sede nazionale per rivedere alcuni aspetti dell'attuale legislazione, con l'obiettivo di prevedere requisiti e garanzie aggiuntive per l'apertura e la gestione delle strutture. Inoltre, la Regione promuoverà una specifica campagna di sensibilizzazione sulla dignità e i diritti delle persone, a partire dalle categorie più fragili: anziani e disabili.

14/09/2018

Condividi l'articolo su: