Non siamo affatto fuori dalla crisi e tutte le nostre energie devono essere ancora concentrate sull’obiettivo strategico della ripartenza. Una ripartenza che non può prescindere da un rigoroso approccio collettivo.
Una tensione di prospettiva cui devono aderire tutte le Parti sociali, lo Stato ovviamente nonché le comunità e ciascuno di noi.
Come FNP CISL siamo fermamente convinti che la strada da percorre sia quella del dialogo e della concertazione. La coesione, quandanche faticosa, è generativa di un esito partecipato e concreto, non certamente così si può dire dello scontro e della rottura. È quindi per senso di responsabilità che non condividiamo la scelta di CGIL e UIL di proclamare lo sciopero generale. Una postura che ci appare invero ben più politica che non di merito e che rischia di vanificare lo spazio e il protagonismo nel frattempo recuperato dal sindacato. È del resto indice di responsabilità anche essere oggettivi e prendere atto dei risultati raggiunti grazie all’interlocuzione con il Governo che per i pensionati ci sono e sono rilevanti (particolarmente rilevanti anzi, considerando la congiuntura attuale), senza far saltare rumorosamente il banco.
Finalmente, oggi, dopo molti, troppi anni si riduce la pressione fiscale sui pensionati; ancora, nel 2022 avverrà la piena rivalutazione delle pensioni: un traguardo cruciale che chiedevamo e per cui ci impegnavamo da tempo.
La no tax area ovvero la soglia di redditi per la quale non sono dovute tasse viene estesa a 8.500 euro.
Infine, sono stati stanziati fondi importanti per la non autosufficienza: 850 milioni nel quadriennio 2022-2025.
Occorre continuare a lavorare per mantenere aperto il confronto così da raggiungere ulteriori traguardi. Con sacrificio, certo, e pazienza, ma il Paese lo merita. Non possiamo e non vogliamo interrompere un cammino che va percorso, necessariamente, insieme. Anche questa è una sfida da vincere per essere esploratori di futuro.