Le donne, il Business e le leggi, 2019: un decennio di riforme

Le donne, il Business e le leggi, 2019: un decennio di riforme

E' stato recentemente pubblicato dalla Banca Mondiale il rapporto dal titolo “Women, Business and the Law 2019: A Decade of Reform” (Le donne, il Business e le leggi, 2019: un decennio di riforme).

Lo studio ha la finalità di comprendere meglio come, nel mondo, occupazione, imprenditorialità e decisioni economiche delle donne siano influenzate dalle discriminazioni legislative che limitano la parità di accesso alle opportunità.

L'indice introdotto nello studio è il risultato di una raccolta di dati che coprono un periodo di dieci anni (dal 2008 al 2017) in cui sono analizzati 187 Paesi in base a otto indicatori; ad ogni paese è assegnato un punteggio da 0 a 100 dove 100 significa parità di diritti tra uomo e donna.

Gli otto indicatori sono strutturati intorno alle interazioni delle donne con la legge man mano che iniziano, progrediscono e concludono le loro carriere lavorative e sono:

  1. Libertà di movimento: misura i vincoli alla libertà di movimento (come per esempio la possibilità per le donne di viaggiare autonomamente, decidere dove vivere e lavorare);
  2. Avvio di un'attività lavorativa: analizza le leggi che influenzano le decisioni delle donne nell'avviare un'attività lavorativa;
  3. Parità di remunerazione per lavori di pari valore;
  4. Vincoli legali relativi al matrimonio;
  5. Maternità: esamina come le leggi influenzano il lavoro delle donne dopo la gravidanza;
  6. Dirigere un'impresa: analizza i vincoli e gli impedimenti che incontrano le donne che iniziano e gestiscono delle attività (come per esempio registrare attività commerciali, aprire conti bancari e firmare contratti);
  7. Gestione di beni e proprietà: esamina le discriminazioni di genere nell'accesso ai diritti di proprietà e delle successioni;
  8. Uguaglianza di genere nell'accesso ai diritti alla pensione.

Secondo lo studio i risultati e i progressi compiuti negli ultimi dieci anni nelle aree misurate sono stati significativi.

Sei economie - Belgio, Danimarca, Francia, Lettonia, Lussemburgo e Svezia - hanno raggiunto un punteggio perfetto di 100, il che significa che danno alle donne e agli uomini parità di diritti legali nelle aree misurate.

L'Italia si trova al 22° posto della classifica generale dei 187 Paesi analizzati, con un punteggio di 94,38, il che significa una quasi parità di diritti legali per gli uomini i e le donne nelle aree misurate. E' preceduta da Repubblica Ceca, Croazia e Perù ed è allo stesso livello di Paesi bassi, Norvegia, Paraguay e Slovacchia.

Portando l'analisi ad un livello di macro-regioni si apprende che i Paesi dell'OCSE hanno ottenuto il punteggio medio più alto di 93,54, seguiti da Europa e Asia centrale (84,70), America Latina e Caraibi (79,09), Asia orientale e Pacifico (70,73). Le economie dell'Africa sub-sahariana hanno un punteggio medio di 69,63 e quelle dell'Asia meridionale segnano in media 58,36. In Medio Oriente e Nord Africa si registra il punteggio medio più basso con 47,37.

Negli ultimi dieci anni, dunque:

    • 131 economie hanno apportato 274 riforme a leggi e regolamenti che migliorano l'inclusione economica delle donne;
    • 35 Paesi hanno implementato le protezioni legali contro le molestie sessuali sul lavoro, proteggendo quasi due miliardi di donne in più rispetto a un decennio fa;
    • 22 Paesi hanno rimosso le restrizioni sul lavoro delle donne riducendo la probabilità che le donne siano escluse dal lavoro in alcuni settori dell'economia;
    • 13 Stati hanno introdotto leggi che prevedono pari remunerazione per lavoro di pari valore;
    • la media globale è passata da 70 a 75.

Cinquantasei Paesi nel mondo non hanno attuato alcuna riforma in tema di pari opportunità.

Raggiungere l'uguaglianza di genere non è un processo a breve termine e richiede molto più che semplici modifiche alle leggi, sostiene Kristalina Georgieva, Presidente ad interim della Banca Mondiale. Tuttavia le riforme legali e normative possono svolgere un ruolo fondamentale.

Ai governi e alla società civile sono richiesti una precisa volontà politica ed uno sforzo concertato che accompagnino in maniera più decisa i cambiamenti di norme e gli atteggiamenti culturali radicati.

Il Rapporto, in inglese, è interamente consultabile a questo link.

 

08/05/2019

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