Crisi Ssn: una responsabilità che viene da lontano
"L'incontro di ieri è stato positivo perché un Ministro che ammette gli errori di sistema (che lui ha ereditato) ed apre dei tavoli per confrontarsi con le Organizzazioni sindacali per cercare di risolvere parte di questi problemi non è una cosa comunissima. Io lo giudico una persona seria ed un fatto positivo.
Dove eravamo tutti: Ministero, Regioni, parti sociali, ordini professionali, quando è stata fatta la programmazione delle professioni sanitarie in questo Paese? Se nel 2023 ci accorgiamo che mancano circa 20.000 medici e circa 65.000 infermieri... mi chiedo come è stato possibile, sapendo tutto ciò, sbagliare una programmazione di questo tipo?
Possiamo ancora invertire la rotta, non si tratta solo di finanziare il Ssn al pari degli altri Paesi: noi abbiamo 2 o 3 punti di Pil in meno rispetto alla Francia, alla Spagna, alla Germania e all'Inghilterra. Ma si tratta anche di programmazione del personale, di migliorare le strutture e renderle più tecnologiche e più digitali; si tratta soprattutto di organizzazione del lavoro."
Leggi l'intervista integrale al segretario generale Fnp Emilio Didonè