Non Autosufficienza: sperimentazione Prestazione Universale (PU)

Non Autosufficienza: sperimentazione Prestazione Universale  (PU)
13/01/2025
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Non Autosufficienza: sperimentazione Prestazione Universale (PU)

Report incontro con il Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali

Il 7 gennaio u.s. si è tenuto l’incontro tra SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL e la Viceministro LPS Maria  Teresa Bellucci.

Nel corso dell’incontro il Viceministro Bellucci ha presentato il punto aggiornato della situazione relativa alla Riforma dell’assistenza agli anziani, a partire dalla sperimentazione della prestazione universale differenziata per i non autosufficienti ultra80enni gravissimi, con ISEE sanitario inferiore ai 6mila euro. Abbiamo segnalato alcune criticità e avanzato proposte.

Nella fase avanzata della Riforma sulla non autosufficienza (Legge 33/2023) il Governo non si è confrontato con le organizzazioni sindacali, né nella preparazione del D.Lgs 29/2024 (“Disposizioni in materia di politiche in favore delle persone anziane, in attuazione della delega di cui agli articoli 3, 4 e 5 della legge 33/2023”), né in quella successiva che ha visto, come in questo caso, l’approvazione di alcuni provvedimenti riferiti alla PU. Per questo abbiamo richiesto l’apertura di un confronto permanente e preventivo sull’attuazione della Riforma, in specie sui numerosi provvedimenti attuativi il D.Lgs 29/2024. La sperimentazione della PU - come l’intera riforma della non autosufficienza - non è sostenuta da risorse aggiuntive. Lo scarso finanziamento (250 mln/anno nel 2025 e nel 2026) viene prelevato da fondi già esistenti per politiche sociali e non autosufficienza e a fondi europei, per questo i requisiti per accedere alla PU sono stati scelti in modo da ridurre la platea dei destinatari a poche migliaia di persone; infatti, pur considerando che si tratta di una sperimentazione, i requisiti previsti dal D.Lgs 29/2024 (art. 35) limitano fortemente i potenziali destinatari della PU: persone non autosufficienti ultra80enni, con ISEE socio sanitario inferiore ai 6mila euro, titolari di indennità di accompagnamento e con un livello gravissimo di bisogno assistenziale, da definirsi con apposito Decreto. E proprio quest’ultimo Decreto appena approvato (DM LPS 200 del 19.12.2024), stabilisce criteri fortemente selettivi per assegnare un punteggio riferito al livello di gravissimo bisogno assistenziale (si veda il questionario del Messaggio INPS 4490/2024 che riprende quanto previsto dal DM LPS 200/2024).

Ad esempio, a parità di condizioni (persona ultra80enne con disabilità gravissima, identico ISEE sociosanitario, titolare di indennità di accompagnamento) si assegna un punteggio sfavorevole a chi è assistito da assistente familiare o già riceve cure sociosanitarie domiciliari o semiresidenziali (pur se le cure sono dovute ad una gravissima disabilità!). Inoltre, la quota della PU denominata “Assegno di Assistenza” si aggiunge all’Indennità di accompagnamento ma sostituisce anziché integrare le eventuali prestazioni regionali/locali destinate alle persone non autosufficienti con gravissima disabilità, alle quali la persona deve preventivamente rinunciare per poter ricevere la Prestazione. Il problema è delicatissimo perché l’interpretazione di quali siano le prestazioni regionali/locali in questione non è semplice, considerando le forti differenze territoriali (si pensi al diverso utilizzo da Regione a Regione delle quote del Fondo non autosufficienza destinato a persone con gravissima disabilità).

In sostanza, si tratta di un trattamento che seleziona l’accesso alla PU con criteri non direttamente connessi al bisogno assistenziale, limitando così il sostegno persino alle persone con disabilità gravissima.

L’incontro si è concluso con due impegni da parte della Viceministro Bellucci, che ora dovremo verificare, e cioè: il coinvolgimento di SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL nelle riunioni del CIPA (Comitato Interministeriale Persone Anziane), organismo previsto dalla Legge 33/2023 del quale è stata nominata Presidente la Viceministro LPS Maria Teresa Bellucci, anche per definire i sia il Piano nazionale per l’invecchiamento, sia per il Piano nazionale per l’assistenza e la cura della fragilità e della non autosufficienza nella popolazione anziana; la richiesta, da parte del Ministero LPS, all’IPNS di modificare il messaggio INPS n. 4490, in particolare assicurando alle persone che chiedono la PU di rinunciare alle prestazioni regionali/locali non al momento in cui si presenta la domanda ma solo successivamente, nel caso di accoglimento della PU, così da avere modo di valutare con calma vantaggi e svantaggi.

La Viceministro Bellucci ha confermato l’intenzione di continuare questo metodo di confronto con i Sindacati dei Pensionati, per costruire un percorso necessario ad applicare la Riforma, superando le eventuali criticità che si potranno incontrare nel suo iter.

Le Segreterie nazionali SPI CGIL, FNP CISL, UILP UIL

Stefano Cecconi, Girolamo Di Matteo, Francesca Salvatore


Notizie Segreteria Generale


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