Pensioni. Emilio Didonè: basta fare cassa sempre sulla pelle dei pensionati
“Negli ultimi 20 anni il prezzo pagato dai pensionati è stato pesante, per non dire insopportabile. E ancora una volta la manovra di bilancio infierisce su di loro, che rimangono i cittadini più penalizzati dal governo di turno. Quando il Paese è in crisi e la coperta è corta, il peso maggiore ricade sempre sui pensionati che sono usati come bancomat per recuperare le risorse che servono a tappare i tanti buchi di bilancio”: è quanto dichiara Emilio Didonè, segretario generale Fnp Cisl.
“Nell’arco di questi ultimi anni una serie di provvedimenti hanno infierito sempre di più sui pensionati: rivalutazioni delle pensioni cancellate del tutto o ridotte a valore simbolico; Ssn con tempi di attesa infiniti che spesso non offre prestazioni adeguate; provvedimenti per la non autosufficienza degli anziani sempre promessi ma mai realizzati. Se la Fnp Cisl continua a denunciare questa ‘appropriazione indebita legalizzata’ non è a causa di una mania ossessiva contro qualcuno ma per colpa e responsabilità del legislatore di turno che continua a penalizzare i pensionati. Non si può giustificare l’equilibrio del bilancio come “un lasciapassare all’arbitrio della politica” contro chi, come loro, non evade le tasse e funge da indispensabile “ammortizzatore sociale” per figli e nipoti disoccupati o sottopagati, con un risparmio per lo Stato di oltre 10 miliardi euro annui.
I pensionati non sono invisibili: sono la maggioranza relativa del Paese che va a votare e contribuisce al benessere sociale con circa 650 miliardi annui di silver economy. Meritano più rispetto e più considerazione. Solo negli ultimi 10 anni i blocchi della perequazione hanno portato ad un abbattimento del potere di acquisto di più del 30%, senza contare l'aumento del carrello della spesa e dei consumi energetici. Per contenere il debito pubblico dell’Italia si smetta di cambiare le regole del gioco ogni anno e di tagliare i diritti legittimamente maturati dai pensionati e si combatta in modo finalmente serio i mali dell’evasione e della corruzione, e si eliminino sprechi e privilegi, veri cancri del nostro Paese.”