Disuguaglianze: aumentano estrema ricchezza ed estrema povertà
Stiamo vivendo un momento senza precedenti di molteplici crisi. Decine di milioni di persone in più soffrono la fame. Altre centinaia di milioni affrontano aumenti impossibili del costo dei beni di prima necessità o del riscaldamento delle loro case.
Il collasso climatico sta paralizzando le economie e vedendo siccità, cicloni e inondazioni costringere le persone a lasciare le loro case.
Nonostante tutto, i ricchi continuano ad essere sempre più ricchi a discapito del resto della popolazione mondiale.
In occasione del Forum Economico Mondiale di Davos, che si è svolto dal 16 al 20 gennaio, Oxfam ha pubblicato un rapporto sulla ricchezza e sulle disuguaglianze nel mondo, dal titolo Survival of the richest, how we must tax the super-rich now to fight inequality (Sopravvivenza dei più ricchi, come dobbiamo tassare ora i super ricchi per combattere la disuguaglianza).
I dati, prevedibili dagli andamenti politici ed economici degli ultimi anni, sono allarmanti: dal 2020 l’1% più ricco si è appropriato di quasi il doppio dell’incremento della ricchezza netta globale, rispetto alla quota andata al restante 99% della popolazione mondiale.
Ricchi sempre più ricchi
Nel biennio pandemico 2020-2021, l’1% più ricco ha aumentato il proprio patrimonio di 26.000 miliardi di dollari, accaparrandosi il 63% dell’incremento complessivo della ricchezza netta globale (42.000 miliardi di dollari), quasi il doppio della quota andata al 99% più povero della popolazione mondiale (37%).
Con riferimento alle posizioni al vertice della piramide distributiva, dal 2020 ad oggi, un miliardario ha aumentato, in media, il proprio patrimonio di circa 1,7 milioni di dollari, per ogni dollaro di incremento patrimoniale di una persona collocata nel 90% meno abbiente.
Nonostante il tracollo dei mercati azionari nel 2022, le entrate dei miliardari sono aumentate al ritmo di 2,7 miliardi di dollari al giorno nell’ultimo triennio, dopo un decennio che ha visto raddoppiare il numero dei super ricchi e i loro patrimoni.
Nel 2022 la ricchezza dei miliardari, nei settori energetico e agro-alimentare, è aumentata parallelamente alla rapida crescita dei profitti delle imprese che controllano: lo scorso anno, 95 aziende, tra i big dell’energia e le multinazionali del cibo, hanno più che raddoppiato i propri profitti rispetto alla media del quadriennio 2018-2021, versando 257 miliardi di dollari (l’84% degli extraprofitti realizzati) a ricchi azionisti. Il report di Oxfam cita la dinastia statunitense Walton, proprietaria di metà della multinazionale Walmart, che ha ricevuto dividendi per 8,5 miliardi di dollari nell’ultimo anno; o del miliardario indiano Gautam Adani, azionista di riferimento in molte grandi compagnie energetiche, che in soli sette mesi ha visto la propria ricchezza aumentare di 42 miliardi di dollari (+46%).
Aumenta la povertà estrema
Per la prima volta in 25 anni aumentano simultaneamente estrema ricchezza ed estrema povertà. I divari si sono acuiti, rafforzando le iniquità generazionali, ampliando le disparità di genere e gli squilibri territoriali.
Come evidenziato da recenti analisi, gli esorbitanti profitti societari hanno avuto un ruolo predominante nella crescita dell’inflazione in Australia, Stati Uniti e Regno Unito.
Almeno 1,7 miliardi di lavoratori vivono in Paesi in cui l’inflazione supera l’incremento medio dei salari e oltre 820 milioni di persone (1 persona su 10 nel nostro pianeta) soffrono la fame.
Disuguaglianze: il ruolo dei Governi
Secondo la Banca Mondiale, stiamo probabilmente assistendo al più grande aumento di disuguaglianza e povertà globale dal secondo dopoguerra. Interi Paesi rischiano la bancarotta e quelli più poveri spendono oggi 4 volte di più per rimborsare i debiti rispetto a quanto destinano per la spesa pubblica in sanità. Tre quarti dei Governi del mondo (148 Paesi) stanno inoltre pianificando tagli alla spesa pubblica, anche per la sanità e l’istruzione, per 7.800 miliardi di dollari nel quinquennio 2023-2027.
Il Fondo Monetario Internazionale prevede che un terzo dell’economia globale sarà in recessione nel 2023. Per la prima volta, il Programma delle Nazioni Unite per lo Sviluppo (UNDP) ha rilevato che lo sviluppo umano sta diminuendo in nove Paesi su dieci.
Non dimentichiamo poi, sottolinea Oxfam, le importanti implicazioni a livello politico, in quanto concentrazioni estreme di ricchezza compromettono la crescita economica, corrompono la politica e i media, corrodono la democrazia e alimentano la polarizzazione politica con conseguenze, talvolta, imprevedibili.
Ricollocare le risorse per contrastare le disuguaglianze
Un sistema fiscale più equo, a partire da un maggiore prelievo sugli individui più facoltosi, è uno degli strumenti di contrasto alle disuguaglianze. Negli ultimi decenni, a livello globale, si sono registrati tagli delle tasse che hanno favorito le classi più ricche. Tra le proposte di Oxfam vi è quella di introdurre un’imposta del 5% sui grandi patrimoni, che potrebbe generare per i Paesi riscossori risorse da riallocare per obiettivi di lotta alla povertà a livello globale, affrancando dalla povertà fino a 2 miliardi di persone.
La necessità di tassare di più i ricchi viene sempre più sostenuta anche da Istituzioni quali il Fondo monetario internazionale (FMI) e la Banca centrale europea (BCE) spesso fautrici, in particolare la prima, di politiche neoliberiste.
In ultima analisi, approfondendo il rapporto Oxfam si potrebbe desumere che la disuguaglianza è una scelta politica.
La Cisl da anni chiede un innalzamento della tassazione sugli extra profitti delle imprese energetiche, delle multinazionali della logistica e dell’economia digitale, vertiginosamente aumentate in questi anni di pandemia.
Inoltre, una seria e concreta riforma del sistema fiscale, più volte sollecitato dalla Cisl, non è più rinviabile. In questa Paese è indispensabile un urgente riforma del sistema fiscale che sia complessiva e che parta dal recupero dell’evasione fiscale.
Di seguito il link per la lettura integrale del report in lingua inglese:
https://www.oxfam.org/en/research/survival-richest