Pensioni giugno 2023, il calendario dei pagamenti e le novità sul cedolino
Giovedì 1° giugno è il primo giorno bancabile del mese per il pagamento dei trattamenti pensionistici, previdenziali ed assistenziali, accreditati presso banche, istituti di credito e Poste Italiane.
Con riferimento a Poste Italiane, coloro che si recheranno direttamente presso uno dei 12.000 sportelli postali presenti sul territorio nazionale, per ritirare in contanti la propria pensione, dovranno rispettare il calendario predisposto in base alle lettere iniziali dei cognomi, come di seguito riportato, tenendo conto che venerdì 2 giugno è festa della Repubblica Italiana e che pertanto gli uffici postali resteranno chiusi.
- Giovedì 1° giugno: cognomi dalla A alla B
- Sabato 3 giugno (solo mattina): cognomi dalla C alla D
- Lunedì 5 giugno: cognomi dalla E alla K
- Martedì 6 giugno: cognomi dalla L alla O
- Mercoledì 7 giugno: cognomi dalla P alla R
- Giovedì 8 giugno: cognomi dalla S alla Z
Consigliamo sempre di verificare la turnazione alfabetica predisposta ogni mese dal proprio Ufficio postale.
Diversamente, i titolari di carta Postamat, Carta Libretto o di PostePay Evolution potranno prelevare i contanti dagli 8.000 Atm Postamat in Italia, senza bisogno di recarsi allo sportello per effettuare l’operazione.
LE NOVITÀ SUL CEDOLINO
Trattenute fiscali: Irpef a titolo di acconto – Addizionali regionali e comunali
Per quanto riguarda le prestazioni fiscalmente imponibili, anche sul rateo di giugno continuano ad essere prelevate, oltre alle ritenute IRPEF a titolo di acconto, anche le addizionali regionali e comunali relative al 2022.
Come è noto, queste trattenute sono effettuate in 11 rate nell’anno successivo a quello cui si riferiscono.
Le prestazioni di invalidità civile, le pensioni o gli assegni sociali, le prestazioni non assoggettate alla tassazione per particolari motivazioni (detassazione per residenza estera, vittime del terrorismo) non subiscono trattenute fiscali.
Conguaglio anno di imposta 2022
L’INPS, in qualità di sostituto d’imposta dei titolari dei trattamenti pensionistici, ha effettuato, entro il termine previsto del 28 febbraio, le verifiche tra l’ammontare delle ritenute operate e l’imposta effettivamente dovuta sulle somme complessivamente corrisposte nel corso dell’anno d’imposta 2022, tenendo conto delle detrazioni eventualmente spettanti.
Conseguentemente, l’Istituto previdenziale procede direttamente sui ratei di pensione alle relative operazioni di conguaglio, a debito o a credito.
Per il recupero dei conguagli a debito l’INPS si attiene alla normativa vigente:
- pensionati con reddito di pensione annuo di importo inferiore a 18mila euro e debito IRPEF di importo superiore a 100 euro: si procede a recuperare il debito d’imposta rateizzandolo mensilmente sulle prestazioni pensionistiche in pagamento con rate di pari importo. Il recupero può essere effettuato al massimo in 11 rate;
- pensionati con reddito di pensione annuo di importo superiore a 18mila euro oppure con reddito di pensione inferiore a 18.000 euro e con debito IRPEF inferiore a 100 euro: in questo caso, non essendo prevista alcuna rateizzazione, il recupero del debito d’imposta avviene direttamente in unica soluzione sulle prestazioni in pagamento.
Qualora il rateo di pensione mensile non sia sufficientemente capiente per il recupero integrale del conguaglio di imposta a debito, il recupero prosegue sulle mensilità successive fino alla totale estinzione dell’indebito.
Le somme conguagliate verranno certificate nella Certificazione Unica 2023.
Tutti i pensionati che, a seguito dell’applicazione del conguaglio a debito abbiano subìto la riduzione o l’azzeramento della pensione, possono acquisire il dettaglio delle operazioni di calcolo accedendo al cedolino di pensione di giugno, alla sezione dedicata ai conguagli IRPEF, dove sono riportati puntualmente l’imponibile complessivo, l’imposta dovuta, quella effettivamente pagata e l’eventuale residuo debito da trattenere