Regole riscaldamento 2023: cosa bisogna sapere

Regole riscaldamento 2023: cosa bisogna sapere
07/03/2023
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Regole riscaldamento 2023: cosa bisogna sapere

Come ogni anno, l’arrivo del freddo dà l’avvio della stagione termica, tradizionalmente racchiusa tra il 15 ottobre e il 15 aprile. Questa si riferisce al periodo in cui è possibile accendere gli impianti di riscaldamento nelle abitazioni su tutto il territorio nazionale ed è regolata da una serie di misure che variano a seconda della zona di riferimento.

Il perdurare della crisi causata dal conflitto russo-ucraino ha spinto Il Governo italiano a rivedere la normativa per il periodo 2022-2023, in modo tale da limitare i consumi di gas e contrastarne l’aumento del prezzo. Si stima che queste pratiche di contenimento potranno portare a un risparmio di oltre 3 miliardi di Smc di gas.

Riscaldamento 2022: le zone climatiche in Italia

L’Italia è suddivisa in 6 zone climatiche, disciplinate con Il Decreto DPR 412/1993 del 26 agosto 1993. Per collocare una località in una di queste fasce si fa riferimento al grado giorno, un coefficiente che misura la differenza tra la media della temperatura tra ambienti interni ed esterni.

Quanto più è alto il valore dei gradi giorno rilevati, tanto più i territori coinvolti sono caratterizzati da basse temperature e i provvedimenti a cui sono sottoposti sono meno stringenti o addirittura assenti (ad esempio, per i comuni “freddi” della Zona F non sono previste limitazioni).

Ecco come sono suddivise le zone climatiche individuate in Italia:

Zona A: comuni con gradi giorno inferiori a 600 (Lampedusa e Porto Empedocle)

Zona B: comuni con gradi giorno tra 601 e 900 (es. Palermo)

Zona C: comuni con gradi giorno tra 901 e 1.400 (es. Napoli)

Zona D: comuni con gradi giorno tra 1.401 e 2.100 (es. Roma)

Zona E: comuni con gradi giorno tra 2.101 e 3.000 (es. Milano)

Zona F: comuni con gradi giorno superiori a 3.001 (es. Cuneo e aree alpine)

Riscaldamento 2022 - 2023: le nuove regole

Il nuovo Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas punta a dare un taglio ai consumi complessivi di gas in Italia nel corso dei prossimi mesi. Per raggiungere questo obiettivo viene definito un quadro di norme ben preciso che modifica le regole di utilizzo del riscaldamento. Da notare, però, che il piano lascia un certo grado di flessibilità ai Comuni. In caso di condizioni meteo particolarmente avverse e di freddo intenso, infatti, sarà possibile emettere un’ordinanza per modificare e ampliare i limiti di utilizzo del riscaldamento domestico.

Le principali novità dell’ultimo decreto del MiTE riguardano un generale rafforzamento delle regole rispetto al passato:

  • Riduzione di 1° della temperatura ammessa negli ambienti (sia uffici pubblici e privati che nelle case) che passa dai 20° a 19° (+2° di tolleranza). Per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali ed assimilabili la temperatura massima consentita è di 17° (+2° di tolleranza);
  • Riduzione di 1 ora del tempo massimo finora consentito per l’accensione giornaliera degli impianti;
  • Riduzione dell’intervallo temporale della stagione termica: il periodo di riscaldamento è stato ridotto di 15 giorni complessivi. Il primo giorno in cui sarà possibile attivare i riscaldamenti sarà quindi il 22 ottobre.

È opportuno sottolineare che questa stretta sui consumi non coinvolge le utenze sensibili (ospedali, RSA e case di cura) e strutture come scuole materne, asili nido, piscine ed edifici alimentati a energia solare.

Inoltre, sono previste deroghe in caso di situazioni climatiche molto avverse; in queste circostanze, le autorità comunali potranno autorizzare l’accensione degli impianti alimentati a gas naturale al di fuori dei limiti previsti, previa presentazione di un provvedimento motivato.

In Italia: i provvedimenti zona per zona

In considerazione dei provvedimenti adottati e della classificazione climatica nazionale, ecco un resoconto relativo alle modalità di gestione degli impianti di riscaldamento nel periodo 2022-2023 per ciascuna zona:

Zona climatica   Date accensione – spegnimento Ore giornaliere (max)
A  8 dicembre – 7 marzo 5
B  8 dicembre – 23 marzo  7
C 22 novembre – 23 marzo 9
D 8 novembre – 7 aprile 11
E 22 ottobre – 7 aprile 13 13
F nessun limite nessun limite

 

Da sottolineare che per ogni area (a esclusione della zona F) la durata giornaliera di attivazione degli impianti è compresa tra le ore 5 e le ore 23 di ciascun giorno.

Qualche suggerimento utile per risparmiare ed evitare sprechi

La prima cosa da fare è ridurre il costo del gas. In questo modo sarà possibile, infatti, ridurre in modo significativo anche l’importo delle bollette. Il taglio del costo del gas può avvenire, in modo semplice, scegliendo la tariffa più conveniente tra le tante disponibili sul Mercato Libero.

Per evitare sprechi di energia, le temperature degli ambienti sono soggette a limitazioni. In inverno, con l’impianto di riscaldamento acceso, la media ponderata negli edifici non deve superare i 20°, con una tollerabilità di +2°. E’ necessario tenere conto della struttura della propria abitazione, della sua posizione, dei componenti del nucleo familiare e delle loro abitudini di vita, nella scelta della tipologia di caldaia da installare, questo permette di massimizzare il risparmio.

Per raggiungere l’obiettivo del taglio dei consumi potrà essere, anche, utile installare delle valvole termostatiche e ricorrere ad un termostato smart. Nel primo caso, si avrà la possibilità di regolare con precisione il riscaldamento per ogni stanza, andando così a ottimizzare i consumi. Con il termostato smart, invece, si può controllare, anche da remoto, il funzionamento del riscaldamento, adeguando alle proprie esigenze.

Per massimizzare l’efficienza è necessario anche migliorare l’isolamento termico della propria abitazione, evitando dispersioni di calore verso l’esterno. Tra le opzioni disponibili c’è anche la possibilità di investire in soluzioni isolanti come infissi specifici in grado di garantire una maggiore efficienza in casa-

Curiosità

Quanto farà risparmiare il nuovo regolamento sui riscaldamenti domestici? Fino a 265 euro a famiglia.

Argomenti: FamigliaGovernoRSA


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