Prestazione Universale
È una prestazione rivolta agli anziani non autosufficienti, disciplinata dalla la legge 33/2023 e dal successivo decreto legislativo 29/2024.
Importo e fine
È composta da una quota fissa monetaria corrispondente all'indennità di accompagnamento (oggi 531,76 euro) e da una quota integrativa definita «assegno di assistenza», pari ad euro 850 mensili, finalizzata a remunerare il costo del lavoro di cura e assistenza, svolto da lavoratori domestici con mansioni di assistenza alla persona, titolari di rapporto di lavoro conforme ai contratti collettivi nazionali di settore o l'acquisto di servizi destinati al lavoro di cura e assistenza e forniti da imprese qualificate nel settore dell'assistenza sociale non residenziale, nel rispetto delle specifiche previsioni contenute nella programmazione integrata di livello regionale e locale. Quando fruita, assorbe l'indennità di accompagnamento.
A chi è rivolta
La prestazione universale è erogata a favore degli anziani over 80 con uno stato di bisogno assistenziale gravissimo, già beneficiari dell’indennità di accompagnamento e con un ISEE entro 6000 euro.
La prestazione universale sarà applicata in via sperimentale per due anni ed entrerà in vigore il primo gennaio 2025 e durerà fino al 31 dicembre 2026.
Per ottenerla si potrà far richiesta in via telematica all’INPS, o anche attraverso il Patronato INAS CISL.
Quando l’INPS accerta che la quota integrativa non è stata utilizzata, in tutto o in parte, per la stipula di rapporti di lavoro o per l'acquisto di servizi ivi previsti, procede alla revoca della sola quota integrativa definita «assegno di assistenza» e il beneficiario è tenuto alla restituzione di quanto indebitamente ricevuto, pur mantenendo il valore dell’indennità di accompagnamento.