Gli Speciali Donne inForma: Anziane e Violenza 2

Gli Speciali Donne inForma: Anziane e Violenza 2

Questo non è il nostro primo approfondimento relativo alla violenza sulle donne (abbiamo già pubblicato Donne inForma Anziane e violenza), ma si è ritenuto importante proseguire la sorveglianza su qualsiasi iniziativa, attività o strumento utile a migliorare sempre di più le capacità necessarie ad intercettare, contenere e, possibilmente, superare questa barbarie umana, etica e sociale.

La “Convenzione di Istanbul” risponde, nel limite dello strumento, al bisogno cognitivo sia in termini quantitativi che qualitativi e normativi.

L'aspetto più interessante è che la stessa Convenzione istituisce uno specifico meccanismo di controllo allo scopo di garantire un'efficace attuazione delle sue disposizioni da parte dei Paesi sottoscrittori, istituendo e incaricando il Gruppo di esperti, indipendenti, sulla lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica (GREVIO) di vigilare sull'attuazione della Convenzione.

I suoi membri sono eletti tra i candidati designati dai Paesi sottoscrittori, con un mandato di quattro anni.

Quest'anno è stato pubblicato il primo rapporto del GREVIO sull'attuazione, in Italia, della Convenzione del Consiglio d'Europa sulla prevenzione e la lotta contro la violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica.

Tanti gli apprezzamenti in esso contenuti per quanto fatto nel nostro Paese ma ancor più interessanti le raccomandazioni, ampiamente analizzate in questo lavoro.

Mentre il Grevio ha analizzato lo stato di attuazione della Convenzione attraverso la verifica dell'attività normativa del nostro Paese, la Corte di Strasburgo, a seguito dei troppi proscioglimenti, ha chiesto all'Italia di creare “rapidamente un sistema completo di raccolta dati sugli ordini di protezione e di fornire dati statistici sul numero di domande ricevute, tempi medi di risposta delle autorità, numero di ordini effettivamente attuati”. In sintesi ci viene chiesto di documentare l'attività della magistratura attraverso una puntuale e documentata rilevazione del fenomeno, cosa che questo Coordinamento Donne ha vanamente chiesto da troppo tempo.

A noi preme comunque riportare, ancora una volta, l'attenzione sulle varie forme di violenza cui sono esposte le donne anziane.

Questo target di popolazione, sottostimato sia qualitativamente che quantitativamente, sembra possedere quelle particolari fragilità che lo rendono destinatario di un vero campionario di forme di violenza. Parliamo di ricatto economico, affettivo, relazionale. Parliamo di abbandono, di percosse, di isolamento e di costrutti culturali che le rendono vittime inconsapevoli o, addirittura, consenzienti.

Riteniamo fondamentale continuare a monitorare il disordine normativo, e non solo, che orbita intorno alla condizione di malattia o non autosufficienza delle donne anziane che le espone ancor di più al rischio violenza.

La malattia, la multicronicità, la depressione, la perdita delle relazioni familiari e di prossimità stanno diventando un fertilissimo substrato per predatori gentili.

Finalmente è stato intrapreso un vero percorso verso una nuova consapevolezza sul fenomeno della violenza sulle donne ed è confortante sapere che ci sia una Associazione indipendente come il GREVIO a verificare l'esito delle politiche messe in campo dai decisori. Ci auguriamo che vengano perfezionati gli strumenti utili ad individuare con maggiore puntualità i meccanismi culturali, sociali ed economici in cui si strutturano i comportamenti violenti.

15/10/2020

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