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Festa dell’Europa, è ora di cambiare

"Festa dell’Europa, è ora di cambiare

Un'occasione per riflettere e realizzare gli Stati Uniti d’Europa, ancor più necessari con la guerra alle nostre porte.

Lunedì scorso, 9 maggio, noi cittadini europei, abbiamo celebrato la festa dell’Europa e con essa la pace, la libertà e l’unità da 72 anni dalla dichiarazione di Schuman.

La dichiarazione di Robert Schuman, Ministro degli Esteri francese, fatta a Parigi il 9 maggio 1950, consentì la realizzazione, dopo la Seconda Guerra mondiale, della prima Unione, pur se solo energetica (carbone ed acciaio), di due Paesi quali la Francia e la Germania.

È considerato dagli storici, il primo discorso politico ufficiale in cui compare il concetto di Europa intesa come unione economica e, in prospettiva, politica tra i vari Stati europei.

Per questo è considerato il punto di partenza del processo d'integrazione europea arrivata fino ad oggi con l’Unione Europea composta da 27 paesi.

Molto si è fatto quindi sinora ma bisogna finalmente realizzare gli Stati Uniti d’Europa, un’Europa del lavoro, più solidale e resiliente ed una governance politica ed economica più partecipata e democratica.

Per fare ciò è importante un bilanciamento e la ridefinizione dei poteri tra le Istituzioni europee.

Gli avanzamenti possibili sono il superamento nelle decisioni dell’unanimismo e quindi del diritto di veto dei Paesi e affidare al Parlamento poteri reali decisionali.

Quanto sopra per rendere le decisioni più rapide ed efficaci come i tempi che viviamo necessitano e poi, nel merito, è ormai il momento del salto di qualità per rendere l’UE più “sentita” come propria dai cittadini dei vari Paesi.

Si deve realizzare l’unione sociale, per la riduzione delle disuguagliane e della povertà, l’unione economica e non solo quella finanziaria ispirata al principio della solidarietà con l’emissione di un debito comune per affrontare le recessioni.

A ciò, si deve aggiungere l’Unità fiscale e di bilancio per armonizzare i sistemi fiscali e dei bilanci, ma soprattutto l’Unione politica, con una politica estera comune ed un sistema di difesa integrato europeo che consenta di fronteggiare anche la guerra in atto in Ucraina e, soprattutto contribuire a garantire la pace in Europa ed essere protagonista nel nuovo ordine mondiale che scaturirà dalla guerra in atto in Ucraina che auspichiamo termini al più presto.

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti

12/05/2022

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