Gli Speciali FNP - Invecchiamento attivo: la rivoluzione dei Longennials
In Italia ci sono 14 milioni di over 65 su 58,8 milioni di abitanti e il numero è in continuo aumento. Attualmente sono circa il 23,8% della popolazione ma, le dinamiche demografiche mostrano una continua tendenza alla diminuzione delle nuove generazioni; pertanto, nel 2050 le persone di 65 anni e più potrebbero rappresentare il 34,5% del totale. Questi dati rendono l’Italia uno dei Paesi più “vecchi” al mondo, preceduta solo dal Giappone per percentuale di anziani.
In particolare, sono due i fenomeni demografici che stanno cambiando la struttura della popolazione italiana: il calo nelle nascite e l’aumento della speranza di vita.
Il 2022 si è contraddistinto per un nuovo record del minimo di nascite che ha raggiunto nel nostro Paese le 393 mila unità, per la prima volta dall’Unità d’Italia sotto le 400 mila. Il trend non sembra mostrare al momento segnali di un’inversione di tendenza nei prossimi anni.
D’altra parte, la speranza di vita alla nascita è cresciuta notevolmente, nonostante la crisi pandemica, fino ad arrivare attualmente a 80,5 anni per gli uomini e 84,8 per le donne. Questo miglioramento è dovuto non solo ai progressi della medicina, ma anche alla diffusione della cultura della salute e della prevenzione (migliore alimentazione, maggior esercizio fisico, più visite di controllo e minor esposizione a condotte nocive).
Gli over 65, quindi, dal momento del loro ingresso nell’età definibile come anzianità, hanno ancora circa 20 anni di aspettativa di vita, sempre più in attività e in buona salute. Sono i Longennials, quell’ampia fetta di popolazione composta da persone che ancora vogliono e possono avere un ruolo e un peso nella società. Ma manca per loro un contesto ideale e normativo all’interno del quale operare e impegnarsi. Manca un cambiamento culturale che li porti a essere ancora considerati parte attiva e centrale della società.
HappyAgeing - Alleanza per l’Invecchiamento Attivo, di cui Fnp Cisl è parte dal 2014, proprio per sensibilizzare sui temi legati a questo cambiamento della società attuale, ha organizzato la seconda edizione degli Stati Generali dell’Invecchiamento attivo, che si è tenuta il 3 ottobre 2023 a Roma. Una giornata di dibattito e confronto tra gli stakeholder del settore, le Istituzioni, il mondo accademico e quello sindacale con l’obiettivo di elaborare proposte concrete che contribuiscano in modo efficace a questo cambiamento non più rimandabile.
Nata nel 2014, HappyAgeing – Alleanza per l’invecchiamento attivo, ha proprio l’obiettivo di promuovere nel nostro Paese politiche e iniziative volte a tutelare la salute dell’anziano e a sviluppare le indicazioni della Commissione europea sul fronte dell’invecchiamento attivo.
"L’invecchiamento della popolazione e la sfida sulla sanità sono argomenti sui quali bisogna intervenire tempestivamente con riforme che permettano di vivere dignitosamente, avendo a disposizione i servizi essenziali” ha detto Emilio Didonè, segretario generale della Fnp Cisl, in apertura del suo intervento agli Stati Generali dell’Invecchiamento attivo. “In un Paese come il nostro dove gli over 65 oggi sono uno su quattro, mentre nel 2050 arriveranno ad essere uno su tre, le politiche sanitarie e l’assistenza agli anziani sono una priorità alla quale le Istituzioni devono prestare la massima attenzione, ponendo in essere tutte quelle riforme che possano rivelarsi necessarie per garantire il diritto alla salute sancito dalla nostra Costituzione".
Durante gli Stati Generali dell’Invecchiamento attivo, si è partiti dal tema “Longevità e Longennials” per aprire una riflessione più ampia con l’obiettivo di immaginare un contesto del tutto nuovo nel quale gli over 65 possano continuare a svolgere un ruolo attivo. La longevità del nostro Paese ci impone di guidare il cambiamento in Europa e di ripensare il ruolo dei Longennials per rendere concreta questa necessaria rivoluzione.
“La Legge delega in materia di politiche in favore delle persone anziane, licenziata lo scorso marzo, è un passo importantissimo verso il cambiamento, la porta attraverso cui può entrare un approccio più inclusivo, che non si limiti a vedere l’anziano solo come soggetto che ha bisogno di politiche di prevenzione e di assistenza, ma che è immerso nella società e che può sentirsi davvero parte attiva” ha dichiarato Francesco Macchia, Direttore di HappyAgeing – Alleanza per l’Invecchiamento Attivo.
“Nei prossimi mesi – ha proseguito Macchia - abbiamo davanti a noi una grande opportunità per concretizzare questo cambiamento: contribuire al lavoro che dovrà essere fatto per la scrittura e la messa a terra dei decreti attuativi attesi per la fine di gennaio 2024 per far sì che contengano veramente la svolta di cui questo Paese ha bisogno in termini di politiche per l’invecchiamento”.