Gli Speciali FNP: RSA e Alzheimer, i costi della malattia che cancella i ricordi
Gli Speciali FNP, sono approfondimenti su Temi di grandi attualità che rivestono particolare interesse per i pensionati e le famiglie. Raccolte ragionate di dati e notizie.
L’Alzheimer è una malattia con un impatto importante sulla vita emotiva del paziente e della sua famiglia. Il sintomo iniziale è solitamente la perdita di memoria, dapprima in forma leggera e poco rilevabile, poi via via più marcata e grave. Il declino cognitivo peggiora con il tempo, portando progressivamente alla disabilità e alla totale perdita dell’indipendenza del paziente.
Secondo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), pubblicati nel Rapporto ISS COVID-19 • n. 61/2020, al 1° gennaio 2020 in Italia le persone affette da demenza erano circa un milione e 100 mila, di cui il 60 % con demenza di Alzheimer. Numeri elevatissimi e in continuo aumento che danno un’idea della portata del fenomeno ma che, verosimilmente, non sono sufficienti per descrivere la situazione reale. Infatti, secondo i dati presentati dall’ADI - Alzheimer’s Disease International, nel Rapporto Mondiale Alzheimer 2021, il 75% dei 55 milioni di casi nel mondo non ha una diagnosi ufficiale, cifra che nei paesi a basso-medio reddito raggiunge anche il 90%.
In Italia, le principali fonti di supporto, sia assistenziale che economico, provengono dalla famiglia e la maggior parte delle persone affette da Alzheimer vengono curate a casa fino a quando è possibile con un notevole impatto sulla vita di coloro che si prendono cura dei malati. I caregivers sono indicati, da svariate ricerche, ad alto rischio di incorrere in problemi di salute fisica e mentale, i cui motivi vanno ricercati nell’impatto fortissimo che la malattia ha sulla loro vita sociale, familiare, lavorativa, sul tempo libero che viene praticamente annullato.
La malattia degenerativa degli anziani si trasforma spesso in un costo elevatissimo per le famiglie: tra badanti e assistenza medica, la permanenza in casa arriva a richiedere più di uno stipendio medio dedicato al parente malato.
I costi indiretti, per definizione a carico della collettività, rappresentano il 73,2% del costo totale della malattia. Sono costi stimati monetizzando gli oneri di assistenza che pesano sul caregiver, che rappresentano il 97% circa del totale dei costi indiretti, a cui si aggiunge anche la piccola quota rappresentata dai mancati redditi di lavoro dei pazienti. Anche l’assistenza informale (che rappresenta il 60,1% dei costi diretti della malattia) è al 100% a carico delle famiglie.
Le spese per l’accesso ai servizi socio-sanitari, invece, costituiscono il 19,1% dei costi diretti e sono articolate con quote più consistenti (70% e oltre) a carico del SSN per l’assistenza formale, l’ADI, i centri diurni e un carico ripartito tra SSN e famiglie per i ricoveri in strutture socio-sanitarie e assistenziali come le RSA.
Ma come si quantificano queste spese? Quanto gravano effettivamente sulle famiglie?
Leggi lo Speciale FNP allegato per avere un quadro completo dei dati.
Nello Speciale FNP, ripercorriamo la situazione in Italia alla luce anche delle più recenti sentenze del Tribunale di Roma, Monza e Varese, che aprono nuovi scenari per il supporto economico dei malati di Alzheimer e per le loro famiglie.
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