TERAPIA INTENSIVA - Documento finale di anestesisti e medici legali: “Età significativa per valutazione solo a parità di altre condizioni cliniche”

TERAPIA INTENSIVA - Documento finale di anestesisti e medici legali: “Età significativa per valutazione solo a parità di altre condizioni cliniche”

È disponibile sul Sistema Nazionale Linee Guida dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) il documento 'Decisioni per le cure intensive in caso di sproporzione tra necessità assistenziali e risorse disponibili in corso di pandemia di Covid-19', messo a punto dalla Società Italiana di Anestesia Analgesia Rianimazione e Terapia Intensiva (Siaarti) e dalla Società Italiana di Medicina Legale e delle Assicurazioni (SIMLA). Nel Documento vengono~riaffermati i principi etici e giuridici alla base del Sistema Sanitario Nazionale~(Ssn): diritto alla salute, principio di uguaglianza e pari dignità sociale, dovere di solidarietà, universalità ed equità, rispetto dell'autodeterminazione.

Obiettivo generale del Documento è quello di offrire ai professionisti sanitari uno strumento idoneo a rispondere in modo appropriato alla pandemia di Covid-19,~nel caso in cui si verificasse uno squilibrio tra domanda di assistenza sanitaria e risorse disponibili, con particolare riferimento alle cure intensive. Oltre che rivolto ai professionisti, la finalità è stata anche quella di garantire la trasparenza delle scelte e la chiara esplicitazione dei criteri decisionali, salvaguardando così il rapporto di fiducia tra cittadini, sanitari e SSN durante l'emergenza.

“Ad ogni livello di intensità di cura, nel caso di una saturazione delle risorse assistenziali tale da determinare l'impossibilità di garantire a tutte le persone malate il trattamento indicato, è necessario ricorrere al triage, piuttosto che ad un criterio cronologico (ordine di arrivo) o casuale (sorteggio)”, è quanto si legge nella versione finale del documento, già posto alla~valutazione pubblica lo scorso novembre~e che ora entra a pieno titolo nel Sistema Nazionale Linee Guida dell'Istituto Superiore di Sanità (ISS).

Scopo del triage di terapia intensiva è, nel rispetto dei principi già dichiarati, quello di garantire i trattamenti al maggior numero possibile di pazienti critici che ne possano trarre beneficio clinico, e deve basarsi su parametri prognostici ben definiti dalla letteratura oltre che il più possibile oggettivi e condivisi. Sostanzialmente quindi la precedenza al ricovero in Terapia Intensiva deve essere data in base a criteri di appropriatezza e di prospettiva prognostica suffragati dalle evidenze scientifiche.

La valutazione del caso, mirata a stratificare le probabilità di superare la condizione critica con il supporto delle cure intensive, "dovrà procedere basandosi sulla valutazione globale di ogni singola persona malata attraverso i seguenti parametri: numero e tipo di morbilità; stato funzionale pregresso e fragilità rilevanti rispetto alla risposta alle cure; gravità del quadro clinico attuale; presumibile impatto dei trattamenti intensivi, anche in considerazione dell'età del/la paziente; volontà della persona malata riguardo alle cure intensive, che dovrebbe essere indagata prima possibile nella fase iniziale del triage".

Sul tema "principi e responsabilità" Siaarti e Simla precisano che dai criteri di triage sono esclusi il criterio cronologico (ordine di arrivo) e quello casuale (sorteggio) in quanto non eticamente sostenibili.

Per evitare fraintendimenti il Documento precisa che l'età "deve essere considerata nel contesto della valutazione globale della persona malata". Solo a parità di altre condizioni, il dato anagrafico può avere un ruolo nella valutazione globale della persona malata, in quanto con l'aumentare dell'età si riducono le probabilità di risposta alle cure intensive.

L'età, non è un criterio con cui si può decidere se far accedere o meno un malato di Covid-19 alle cure in terapia intensiva, ma deve essere considerata nel contesto di una valutazione clinica globale del paziente.

La nostra Federazione, che aveva espresso contrarietà i principi espressi nel documento pubblicato a marzo, considera fondamentale che gli anziani abbiano il diritto di essere curati alla stregua di tutti i pazienti senza che vi sia l'età come elemento discriminante.

20/01/2021

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