Fnp Piemonte

Camminando con Don Milani

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Fare strada ai poveri senza farsi strada

La canzone “I care” di Aleandro Baldi, ha dato il via ai lavori il 18 maggio alle 9,30, al seminario ispirato alla figura di Don Milani, nel centenario della sua nascita, “Camminando con Don Milani: fare strada ai poveri senza farsi strada”, promosso dalla Fnp Cisl Piemonte in collaborazione con la Cisl Scuola, fondazione Vera Nocentini e Polo del 900’.

L’appuntamento, svoltosi presso la sala conferenze del Polo del 900’ di corso Valdocco a Torino, ha rappresentato un momento significativo del percorso formativo annuale della FNP Piemonte “I CARE – Mi sta a cuore vivere bene l’impegno sindacale”

Dopo l’introduzione del Segretario Generale Fnp Cisl Piemonte Giorgio Bizzarri, il video sulla storia di Don Milani ha aperto la tavola rotonda che ha visto partecipare Agostino Burberi Presidente della Fondazione Don Milani, Francesco Lauria del Centro Studi Cisl, Don Silvano Bosa prete operaio e Vincenzo Pappalettera Presidente Fondazione Vera Nocentini. Si sono succeduti, coordinati da Claudia Zanella, gli interventi, i racconti e le testimonianze di chi ha vissuto in prima persona Don Lorenzo Milani e chi, invece, ne porta avanti il pensiero.

Agostino Burberi, allievo di Don Milani ha rivissuto il suo incontro con lui e i momenti salienti del cammino con il priore alla scuola di Barbiana, una vera testimonianza diretta nel segno di “I Care”, ovvero mi occupo di te, mi prendo cura di te. Un insegnamento che ha portato Burberi, poi, a svolgere il ruolo di sindacalista, mantenendo sempre saldi i valori trasmessi da Don Milani. Infine ha mandato un messaggio a tutti: “Dobbiamo essere bravi a spendere la nostra vita”.

Nel suo intervento Enzo Pappalettera, Presidente della Fondazioni Vera Nocentini, da ex docente e sindacalista ha evidenziato il ruolo degli insegnanti di oggi, cambiato rispetto al passato, ma che deve mantenere saldo un messaggio chiaro: “L’insegnante deve credere nell’alunno, deve prendersene cura. Curare i sani e accogliere i malati, così come ci ha insegnato Don Milani” .

Gli interventi sono stati arricchiti da alcuni video riguardo la storia di Don Lorenzo Milani, di testimonianze di lavoratori in campagna e dall’intervento del Papa nei confronti degli anziani.

Nel corso della tavola rotonda è intervenuto anche Francesco Lauria, del centro studi Cisl e autore del libro “Quel filo teso tra Fiesole e Barbiana”, un testo collettivo risultato di diversi incontri e collaborazioni. Ripercorrendo le parole di due ex allievi di Barbiana, Michele Gesualdi e Maresco Ballini, lancia un messaggio importante che parte dalla necessità di concentrarsi sull’istruzione per tutti: “Il ruolo del sindacato come comunità educante è una grande sfida e una grande opportunità per incontrare mondi nuovi. Non dimentichiamoci della scuola e percorriamo, camminando con Don Milani, nuove strade e nuovi percorsi”.

Infine, la tavola rotonda ha visto partecipare anche Don Silvano Bosa prete operaio che ha parlato dell’esperienza dei preti operai in fabbrica, esperienze che rievocano la figura di Don Milani, figura che si radica in modo profondo tra gli emarginati e i poveri di Barbiana, dando voce anche agli ultimi: “Fondamentale ascoltare la gente e lasciarla raccontare”. Poi chiude con un messaggio: “Non chiudete gli occhi davanti alla realtà, bisogna avere il coraggio di affrontarla. La speranza in un mondo migliore esiste.

Dopo il ricordo del Segretario Generale Fnp Cisl Piemonte Giorgio Bizzarri a Mario Dellacqua, ex insegnante, storico e militante operario e sindacale recentemente scomparso, ha chiuso la giornata l’intervento del Segretario Generale Fnp Cisl Nazionale, Emilio Didonè: “I care: mi stai a cuore. Scegliere da che parte stare, il suo messaggio è anche questo. Il messaggio di Don Milani è attuale e semplice perché l’obiettivo, nella scuola di Barbiana, è di non lasciare indietro nessuno. Ecco perché le parole devono essere chiare, semplici, dirette” Poi ha aggiunto sulla situazione sanitaria e politica attuale: “Sono stanco di sentir parlare di lavoro precario e di mancanza di medici, senza fare però niente. Oggi servono fatti da parte di tutti: noi siamo pronti a fare la nostra parte”.

23/05/2023

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