Fnp Basilicata
Ieri prima giornata del 12° congresso regionale della Fnp Cisl Basilicata
Potere di acquisto delle pensioni, servizi sociali e futuro previdenziale dei giovani al centro del dibattito congressuale.
Si avvia verso la conclusione l’intensa stagione congressuale in casa Cisl Basilicata. Oggi si conclude a Rifreddo il 12° congresso regionale della Fnp, la sigla dei pensionati. Oltre cento i delegati eletti nelle assemblee di base presenti alla due giorni congressuale che registra la partecipazione del segretario nazionale Girolamo Di Matteo e del segretario generale della Cisl Basilicata Vincenzo Cavallo. Potenziamento della medicina territoriale, difesa del potere d’acquisto delle pensioni, rafforzamento dei servizi sociali, con particolare attenzione agli anziani non autosufficienti, futuro previdenziale dei giovani: questi i temi principali che hanno animato la prima giornata di dibattito con i rappresentanti del mondo politico e istituzionale, tra questi questi l’assessore regionale alla Salute e al PNRR Cosimo Latronico e numerosi sindaci. Nel pomeriggio si terranno le operazioni di voto per l’elezione degli organismi dirigenti della federazione.
Aprendo i lavori, il segretario generale Giuseppe Amatulli ha tracciato un quadro dettagliato della condizione degli anziani in Basilicata: «I pensionati – ha detto Amatulli – non sono più solo destinatari di servizi assistenziali, ma vogliono essere protagonisti della vita sociale e politica del paese. La cosiddetta generazione senior è sempre più attiva, informata e consapevole del proprio ruolo nella comunità. Gli anziani di oggi studiano, viaggiano, fanno volontariato, si impegnano nella tutela dell’ambiente e nelle attività culturali, offrendo un contributo essenziale al tessuto sociale. Tuttavia, non possiamo ignorare le disuguaglianze crescenti che colpiscono soprattutto la popolazione più anziana. La precarietà economica, le difficoltà di accesso ai servizi sanitari e sociali, la solitudine e l’isolamento rappresentano ostacoli reali che la nostra organizzazione deve affrontare con determinazione. Di fronte a queste sfide – ha rimarcato Amatulli – il sindacato non può limitarsi ad una difesa passiva dei diritti acquisiti, ma deve diventare motore di innovazione e cambiamento. È necessario un salto culturale che vada oltre la semplice rivendicazione e punti a costruire soluzioni nuove, partecipate e sostenibili».
La sanità resta il nervo scoperto della regione: «Negli ultimi anni, il sistema sanitario nazionale ha mostrato fragilità sempre più evidenti: liste d’attesa interminabili, carenza di personale medico e sanitario, difficoltà nell’accesso alle cure specialistiche e un progressivo spostamento del peso dell’assistenza sulle famiglie. I pensionati sono tra i più colpiti da questa situazione, costretti spesso a scegliere tra attendere mesi per una visita o pagare privatamente per ottenere cure in tempi accettabili. La sanità non può diventare un privilegio per chi può permetterselo, ma deve rimanere un diritto garantito a tutti, in particolare a chi ha maggiori bisogni assistenziali. Per questo rivendichiamo un rafforzamento del servizio sanitario, con investimenti mirati a ridurre le liste d’attesa, potenziare le strutture pubbliche e garantire una maggiore equità territoriale nell’accesso alle cure. È inaccettabile che ci siano differenze così marcate tra regioni e persino tra aree urbane e periferiche. Servono più medici di base, più specialisti negli ospedali pubblici e un migliore coordinamento tra medicina territoriale e ospedaliera. La prevenzione deve diventare un pilastro centrale del sistema sanitario, attraverso screening gratuiti, campagne di sensibilizzazione e un’assistenza più diffusa e capillare».
Amatulli ha poi aggiunto che «anche il sistema dei servizi sociali sta mostrando tutti i suoi limiti. L’assistenza agli anziani, soprattutto a quelli non autosufficienti, è spesso lasciata sulle spalle delle famiglie, con costi elevati e poche alternative pubbliche», e ha rilanciato la proposta di «un patto per il sociale con le amministrazioni locali e le rappresentanze del terzo settore, avviando un percorso basato su un’accurata analisi dei bisogni e delle criticità esistenti nei sistemi territoriali. Tale percorso dovrà portare alla definizione di un nuovo modello di politiche sociali capace non solo di garantire tutele e servizi adeguati, ma anche di generare nuova occupazione, contribuendo così allo sviluppo sociale ed economico del territorio. È arrivato il momento di interrogarci anche sulla governance dei servizi sociali nella nostra regione. Si tratta a nostro avviso di uno snodo fondamentale per tradurre la spesa sociale in servizi di qualità». Il segretario della Fnp Cisl ha lanciato anche la proposta di ridefinire i confini degli ambiti socio-territoriali, facendoli coincidere con quelli dei distretti sanitari e dei centri per l’impiego per migliorare l’integrazione e il coordinamento tra politiche sociali, sanitarie e di inclusione lavorativa.
In proposito, l’assessore regionale alla Salute e al PNRR Cosimo Latronico ha annunciato alla platea dei pensionati Cisl un importante traguardo: «Per la prima volta abbiamo destinato 23 milioni di euro del bilancio regionale a sostegno degli ambiti territoriali sociali. Si tratta di strumenti fondamentali per l’erogazione dei servizi sul territorio, in stretta collaborazione con i Comuni». Latronico ha poi aggiunto che «la Regione Basilicata sta promuovendo un nuovo modello di welfare, fondato sulla co-progettazione con il Terzo Settore e sull’attivazione sinergica di risorse regionali e nazionali. Vogliamo costruire una rete solida che garantisca accompagnamento, presa in carico e risposte efficaci ai bisogni sociali».
La sfida è la sostenibilità, come indica lo slogan che caratterizza tutti i congressi della Fnp Cisl del 2025. Una scelta che il segretario nazionale Girolamo Di Matteo ha giustificato così: «Abbiamo scelto questa idea della sostenibilità perché c’è bisogno di un passaggio tra la vecchia e la nuova generazione e sentiamo la responsabilità di dovere consegnare ai giovani un paese che sia in condizioni accettabili e senza le difficoltà che si sono create in questi anni. Quindi, pur essendo avanti negli anni, riteniamo di avere la responsabilità di fare quanto più è possibile per dare ai giovani speranza e fiducia per il futuro». Di qui l’insistenza della Fnp Cisl nel chiedere al Governo di riaprire il tavolo delle trattative sulla previdenza «perché con l’attuale sistema di calcolo delle pensioni – ha spiegato Di Matteo – rischiamo di consegnare i giovani e le donne che lavorano in modo discontinuo, part-time e a partita IVA un futuro previdenziale assolutamente povero. Per questo proponiamo una pensione di garanzia e una revisione del sistema di calcolo delle pensioni», ha concluso il segretario nazionale della Fnp Cisl.