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Roma come una Regione: poteri speciali per la Capitale e fondi autonomi per i quindici Municipi

27/06/2024
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Roma come una Regione: poteri speciali per la Capitale e fondi autonomi per i quindici Municipi

Dopo le riforme del “premierato” e dell’autonomia differenziata diventa ancora più urgente la riforma dei poteri della Capitale

Una Capitale in grado di legiferare, tolta la Sanità, su quasi tutte le materie che coinvolgono la vita di tutti i giorni e le crescenti necessità dei cittadini.

Si dovrà superare un’anomalia tutta italiana di considerare la Capitale alla stregua di altre città del Paese. Occorrono funzioni e poteri, legislativi ed amministrativi allo stesso livello delle grandi capitali europee.

Naturalmente accompagnati da finanziamenti ad hoc per l’espletamento concreto delle nuove predette funzioni.

Finanziamenti alla stessa stregua di quelli aggiuntivi devoluti in Europa in favore di capitali quali Parigi e Berlino. 

Roma contiene Ministeri, Organismi internazionali e nazionali, il Vaticano ed è molto complicata da amministrare, ha problemi atavici, è molto estesa e l’articolazione dei poteri tra Comune, Città metropolitana e Municipi rende la governance molto difficile.

Le norme adottate sinora su Roma Capitale, una città enorme con una popolazione di circa 3 milioni di abitanti senza considerare turisti e pendolari che arrivano in città, rendono difficoltosa la soluzione delle problematiche principali che attanagliano la città.

Problematiche inerenti i servizi quali trasporti e viabilità, gestione del ciclo dei rifiuti, edilizia residenziale pubblica, sociale, sviluppo economico, assetto urbano, sicurezza e protezione sociale.

In questa fase con i lavori per il Giubileo e l’attuazione del PNRR la città è costellata di cantieri che provocano disagi ma urgenti necessari.  Il nostro auspicio è quello che non appena i lavori saranno ultimati di avere una città più funzionale e all’altezza del suo immenso patrimonio monumentale ed artistico. 

Noi pensiamo che non si può aspettare ancora, riteniamo che alla luce dei cambiamenti istituzionali in campo non sia più possibile  procrastinare la trasformazione della città in una Capitale moderna ed adeguata alle finalità istituzionali di tutto il Paese.

Per risolvere i problemi di governance è utile poi, ottenuti i poteri speciali, distribuire meglio quelli ammnistrativi dando più spazio ed autonomia ai Municipi ed alla Città metropolitana.

In questo nuovo scenario è ancora più vitale un rapporto continuo con chi rappresenta la comunità e definire un patto di responsabilità con le forze sociali, culturali e produttive della città.

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti


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