Fnp Marche
Tina Anselmi: storia di coraggio e di passione politica. Il convegno ad Ancona
Tina Anselmi: storia di coraggio e di passione politica è il titolo dell’iniziativa che la FNP-CISL Marche ha inteso organizzare venerdì 8 novembre alle ore 16 presso il Teatro delle Muse di Ancona a partire dalla testimonianza della nipote dell’onorevole, Emanuela Guizzon, per raccontare la vita personale e politica di questa donna che con coraggio fin dalla giovane età, come staffetta partigiana, ha fatto scelte significative per la storia del Paese. Una donna, democristiana di spirito libero, con un’esperienza di sindacalista in difesa delle donne nelle filande di Treviso prima e in politica poi per la conquista di importanti diritti civili. Sosteneva che la questione “femminile non si deve avvitare su stessa, ..in politica di immagine….”, “come donne, abbiamo acquisito il diritto di essere anche noi protagoniste, oggi dobbiamo assumere l’onere e il dovere di essere protagoniste, per offrire il nostro contributo, la risorsa donna alla società che ne ha bisogno”.
Difatti il suo percorso politico rispecchia le proposte legislative che hanno segnato la storia del Paese. Attraverso il suo dicastero, lei prima ministra donna, sono state approvate importanti norme e riforme del sistema pubblico: la questione di genere a partire dall’approvazione della Legge n. 903/77 sulle Pari Opportunità, Legge n.833/78 sull’istituzione del Sistema Sanitario Nazionale che ha introdotto i principi di universalità, uguaglianza ed equità per tutti i cittadini, ha sottoscritto la legge sull’Interruzione di Gravidanza, Legge n.194/78, pur essendo contraria all’aborto. Questioni significative sulle quali durante l’incontro sono state elaborate riflessioni attraverso una lettura di queste questioni in epoca contemporanea.
Dopo i saluti del Segretario Silvano Giangiacomi Segretario FNP CISL Marche i lavori sono stati introdotti da Maria Rosaria Lucarelli FNP CISL Marche a seguire è stata ascoltata la testimonianza di Emanuela Guizzon, nipote dell’onorevole Tina Anselmi che ha raccontato quanto fosse importante per la zia conoscere le problematiche, ascoltando le persone dai politici, al lavoratori/ci, studenti o contadini per avere uno sguardo da più punti di vista, “Era importante per lei costruire una visione ed una strategia per migliorare le condizioni delle donne, per abbattere retaggi culturali degli uomini con benefici per i figli e costruire un servizio sanitario pubblico che mettesse al centro la persona. L’insegnamento che ha trasmesso è quello di essere persone libere ed agire con dignità e responsabilità, rispettando l’opinione altrui.”
All’incontro sono intervenuti la Dott.ssa Linda Laura Sabbadini esperta di diseguaglianze di genere, già direttrice del Dipartimento di Statistiche Sociali ISTAT sul tema “Diseguaglianze, emergenze e prospettive nell’ottica di genere” che ha trattato del problema del lavoro scarsamente retribuito. “Il tasso di occupazione femminile, ha dichiarato, si aggira intorno al 50% e l’altro 50% delle donne non lavora e non è indipendente economicamente con conseguenze negative sull’autodeterminazione. L’altro aspetto ribadito è la carenza di servizi educativi per i bambini e di servizi di cura per gli anziani che creano fratture e diseguaglianze tra nord e sud del Paese, generando ulteriori diseguaglianze, perché spesso chi accede ai servizi sono persone che hanno un reddito e sono benestanti. Occorre contraste le diseguaglianze di genere, generazionali e sociali perché con queste sono a rischio donne, bambini, adolescenti e anziani per i bisogni multidimensionali che esprimono.”
Il Dott. Cristiano Gori Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di Trento su “Un nuovo modello di sanità pubblica e la riforma della non autosufficienza”. Il relatore, intervenendo sulle recenti norme e il Patto per la non autosufficienza, “ha dichiarato che questo tema è un’emergenza sul fronte socio-sanitario e sanitario, visto che sono coinvolte circa 35 milioni di persone tra familiari ed anziani. Una problematica risolta fino ad oggi attraverso il modello familistico, perché nella rete pubblica si ravvisano diverse criticità: la frammentazione dei servizi socio-sanitari, la necessità di costruire nuovi modelli per rispondere alle nuove patologie es. demenze, sviluppare maggiormente l’assistenza domiciliare, destinando maggiori risorse umane ed economiche. Per questi motivi occorre, attraverso il patto per la non autosufficienza, aprire una discussione sui territori”
La Dott.ssa Nadia Storti esperta in organizzazioni sanitarie già direttrice Asur e AST Marche è intervenuta su“Il sistema sanitario nazionale: universalità, uguaglianza ed equità tra condizioni sociali e genere”. La relatrice nel riprendere i principi ispiratori dell’onorevole Tina Anselmi, giustizia, equità nell’ambito sanitario trattando della L833/77 e delle sue modifiche, ha evidenziato le criticità di oggi, delle discriminazioni per l’accesso alle cure per indigenti, del mancato sviluppo della medicina di genere e di servizi territoriali come i consultori. “Il sistema sanitario pubblico esiste, ma è in difficoltà. Ha dichiarato inoltre che occorre lavorare in sinergia con tecnici, politici e stakeholder, valutano i bisogni di salute che oggi sono differenti e cambiare i modelli.”
I lavori sono stati conclusi da Marco Ferracuti Segretario Generale CISL Marche che ha valorizzato l’importanza di fare memoria del passato per avviare riflessioni sull’attualità. Libertà, giustizia ed equità sono i valori guida ai quali si è sempre ispirata Tina Anselmi, che sono quelli sui quali si basa la Cisl. Per queste motivazioni tra le priorità dell’agire sindacale vi sono il contrasto alle diseguaglianze e alle discriminazioni, a partire da contrasto alle povertà presenti anche nelle Marche e determinate dal lavoro povero.