Pezzani: Un nuovo patto sociale che unisca lavoro, crescita e partecipazione per superare le ingiustizie, le disuguaglianze e le divisioni
"Oggi, di fronte alle sfide che abbiamo davanti, c’è bisogno di unità e di responsabilità. Come ha detto il nostro Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel nostro Paese è necessaria una strategia nazionale, serve un nuovo patto sociale che unisca lavoro, crescita e partecipazione: un patto che metta insieme tutte le forze riformiste, le imprese, le istituzioni e i cittadini, per superare le ingiustizie, le disuguaglianze – anche quelle territoriali – e le troppe divisioni che frenano il nostro cammino.
E’ proprio per questo che noi della CISL e della FNP abbiamo scelto il confronto piuttosto che lo scontro, il dialogo piuttosto che il muro contro muro, percorrendo da sempre la strada più faticosa e più nobile: quella dell’autonomia. Un’autonomia che significa libertà di giudizio, rifiuto di ogni incasellamento, coraggio di costruire proposte concrete dentro il cammino della responsabilità. Una coerenza che abbiamo mantenuto anche sulla manovra economica, rispetto alla quale non ci siamo posti con pregiudizio. Abbiamo scelto di guardare ai contenuti, di dire con chiarezza i nostri ‘sì’ e i nostri ‘no’, con un giudizio, complessivamente positivo, per le scelte condivisibili che contiene, frutto anche di un confronto costante, responsabile e costruttivo. Un giudizio che non è, però, un sostegno politico al Governo ma il riconoscimento dello sforzo compiuto all’interno del contesto che viviamo, dentro un quadro di risorse limitate, cercando di individuare priorità sociali e fiscali.
In queste scelte quella riguardante l’intervento sull’Irpef, con la riduzione dal 35% al 33% per i redditi fino a 50.000 euro, che restituisce un po’ di respiro alle famiglie e sostiene i consumi ma che, per noi, va esteso fino ai 60.000 euro.
Poi il rafforzamento delle politiche per la sanità, con 7,4 miliardi di euro in più nel 2026 per il FSN, lo sblocco delle assunzioni di medici e infermieri, gli aumenti contrattuali e le nuove risorse destinate a potenziare l’assistenza territoriale e la prevenzione. Importanti anche gli interventi a sostegno delle famiglie, della natalità e dell’inclusione femminile, con l’aumento dei fondi per i congedi parentali, gli investimenti sugli asili nido, i sostegni al lavoro delle donne e le risorse aggiuntive per il bonus psicologo, che risponde all’esigenza di occuparci della salute mentale delle persone come stiamo sostenendo anche come FNP.
Ancora la conferma degli incentivi per il lavoro stabile per giovani, donne e Mezzogiorno, e il rifinanziamento degli ammortizzatori sociali: sono solo alcuni dei provvedimenti che abbiamo salutato con favore, anche perché molte di queste misure sono il risultato del lavoro incessante, silenzioso o esplicito ma sempre autorevole e determinato della CISL, che da anni s’impegna affinché vengano messe a punto misure per sostenere il ceto medio del nostro Paese.
Per ciò che riguarda le pensioni, nell’attuale bozza sono presenti il finanziamento per l’indicizzazione secondo le regole esistenti, e la proroga dell’APE sociale, ma questo per noi è assolutamente troppo poco: l’intervento sulle pensioni minime è totalmente insufficiente; sulla flessibilità in uscita non abbiamo ancora elementi concreti; Opzione Donna è completamente sparita; nulla, o molto poco, per ciò che riguarda la previdenza complementare e la defiscalizzazione della tredicesima, così come sul tema dell’aspettativa di vita e del conseguente blocco dell’incremento dei requisiti pensionistici.
Per questo chiediamo, insieme alla CISL, un tavolo di riforma strutturale che ci coinvolga in ogni passaggio, tenendo conto delle risorse a disposizione, in un quadro d’insieme e una visione a medio/lungo termine che vada a intervenire su: pensione di garanzia per i giovani; piena indicizzazione delle pensioni; ripristino di Opzione Donna nella sua versione originaria; defiscalizzazione della 13esima mensilità per lavoratori e pensionati; separazione tra previdenza e assistenza; valorizzazione del lavoro di cura; interventi sulla 14esima mensilità a favore dei pensionati con redditi particolarmente bassi; ulteriore riduzione dei tempi di erogazione dei TFR/TFS; riconoscimento delle c.d. posizioni silenti; miglioramento della previdenza complementare.
Una serie di richieste che portiamo avanti perché, come CISL e come FNP, abbiamo un compito molto importante: in questa società che tende ad essere sempre più egocentrica ed egoista, dobbiamo sostenere con forza il valore della comunità e della solidarietà che mette al centro le persone più fragili, le donne con carriere discontinue, i giovani intrappolati nella paura del futuro, i pensionati con pensioni minime, le persone non autosufficienti, chi vive con redditi fissi erosi dall’inflazione pagando sempre le tasse, assieme molto spesso anche a mutuo, affitto e scuola per i figli. Sono loro il cuore del nostro impegno sindacale e il senso profondo della nostra azione.
Oggi più che mai la CISL deve essere protagonista di un nuovo patto sociale fondato sulla dignità del lavoro, sulla solidarietà tra generazioni, sulla responsabilità collettiva. La FNP è pronta a fare la sua parte: con le nostre sedi, con i nostri delegati, con i nostri volontari che ogni giorno rappresentano un presidio di democrazia e umanità nei territori, che ogni giorno incontrano e parlano con le persone.
Siamo una forza che unisce, non che divide, che costruisce, non che distrugge, che guarda al futuro con la consapevolezza di chi conosce il valore della storia ma non ha paura del cambiamento.”