Sanità. Emilio Didonè: si rendano gratuiti i certificati d’invalidità per i pensionati
“Rivedere l’Accordo collettivo con i medici di famiglia, inserendo per i pensionati la gratuità o, quantomeno, prevedendo un prezzo unico ‘calmierato’ a livello nazionale dei certificati medici introduttivi propedeutici per il riconoscimento dell’invalidità”: è quando chiede la Fnp Cisl che ha fatto recapitare al ministro della Salute, Orazio Schillaci, una lettera a firma del segretario generale della stessa federazione, Emilio Didonè, contenente tale richiesta.
“Il decreto Ministeriale del 12 gennaio 2017 - scrive Didonè - ha aggiornato i LEA, inserendo tra di essi gli accertamenti e l’attività certificativa medico legale nell’ambito della disabilità. Quindi ne ha riconosciuto la gratuità che è stata ribadita da una successiva comunicazione nel 2017 dello stesso Ministero in cui si asseriva che ‘tali attività non sono riconducibili al sotto-livello dell’assistenza specialistica ambulatoriale, non sono assoggettate alla partecipazione alla spesa da parte dell’assistito (ticket) e devono essere erogate gratuitamente’. Nonostante questo, i nostri pensionati ci segnalano che, per ottenere dal medico di medicina generale il ‘certificato medico introduttivo’ obbligatorio per far partire l’iter, sono costretti a pagare un importo che, da regione a regione, varia dai 50 ai 150 euro.
Il problema è che, ad oggi, l’Accordo collettivo nazionale dei medici di Medicina generale non ha recepito quanto indicato dal decreto e questa tipologia di certificati sono rilasciati dal medico in regime di libera professione, pertanto hanno un costo e, essendo fatturati, sono anche gravati dall'IVA. Attualmente gli unici certificati emessi in forma gratuita sono i certificati INPS per assenza dal lavoro, e quelli necessari per lo svolgimento di attività sportive scolastiche su richiesta del Preside. Auspichiamo quindi – conclude Didonè - che Ministero, Regioni e medici trovino una soluzione di buonsenso, capace di non aggravare ulteriormente la condizione economica di coloro che già hanno una forma più o meno grave di disabilità con la quale, purtroppo, devono convivere quotidianamente.”