Ambiente e clima in Europa: Rapporto 2025 dell’Agenzia Europea dell’Ambiente

Ambiente e clima in Europa: Rapporto 2025 dell’Agenzia Europea dell’Ambiente
28/10/2025
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Ambiente e clima in Europa: Rapporto 2025 dell’Agenzia Europea dell’Ambiente

La sostenibilità ambientale non rappresenta solo un obiettivo ecologico, ma una condizione essenziale per la sicurezza, la salute e la competitività

Nel Rapporto si evidenziano i progressi compiuti verso la sostenibilità, ma anche le sfide ancora aperte.

L’Europa si sta riscaldando a una velocità doppia rispetto alla media globale. Gli effetti del cambiamento climatico sono già evidenti: eventi meteorologici estremi, siccità, incendi, alluvioni e ondate di calore stanno causando danni economici e sociali senza precedenti. Tra il 1980 e il 2023, le calamità naturali legate al clima hanno provocato oltre 240.000 vittime e perdite economiche per più di 730 miliardi di euro. In questo scenario, la sostenibilità ambientale non rappresenta più solo un obiettivo ecologico, ma una condizione essenziale per la sicurezza, la salute e la competitività dell’Unione Europea.

Inquinamento, salute e giustizia ambientale
Le politiche ambientali europee hanno prodotto progressi importanti nella lotta all’inquinamento. Tra il 2005 e il 2022, i decessi prematuri dovuti al particolato fine (PM2.5) si sono ridotti del 45%. Tuttavia, l’inquinamento atmosferico, acustico e chimico continua a rappresentare un grave rischio per la salute pubblica: almeno il 10% delle morti premature in Europa è attribuibile a cause ambientali. Inoltre, l’esposizione agli inquinanti colpisce in modo diseguale la popolazione: le fasce socio-economiche più fragili sono più esposte e meno tutelate

Focus Italia

LUCI

  • L’agricoltura biologica, continua ad espandersi e rappresenta una delle migliori performance europee.
  • Le emissioni di gas serra (GHG) sono diminuite del 20% negli ultimi trent’anni.
  • Le energie rinnovabili, l’Italia ha superato gli obiettivi fissati per il 2020 e punta ora a raggiungere il 38,7% dei consumi finali entro il 2030.
  • La qualità dell’aria, si osservano progressi parziali: le morti premature dovute al PM2.5 sono diminuite del 32%.
  • La gestione delle risorse idriche mostra segnali incoraggianti; tra il 2016 e il 2021 è cresciuto il numero dei corpi idrici con buono stato chimico.

OMBRE

  • Il suolo. Un problema critico rimane anche il consumo di suolo: dal 2006 oltre 120.000 ettari sono stati impermeabilizzati, soprattutto nel Nord Italia, con gravi conseguenze sugli ecosistemi.
  • Sul piano sociale ed economico, l’Italia affronta sfide strutturali rilevanti. Si registra un crescente divario generazionale e una bassa mobilità sociale.
  • La povertà energetica colpisce milioni di famiglie.
  • Eventi climatici estremi. Un aspetto preoccupante riguarda, l’aumento delle perdite economiche legate agli eventi climatici, che rendono urgente l’adozione di strategie di adattamento più efficaci.
  • I rifiuti. la gestione dei rifiuti e la promozione dell’economia circolare richiedono miglioramenti sostanziali.

Tutti questi problemi mettono a rischio la coesione sociale e la capacità del Paese di sostenere una transizione verde equa.

Nel complesso, l’analisi evidenzia un’Italia che avanza verso la sostenibilità, ma con un percorso ancora disomogeneo.

Per consolidare i progressi, sottolinea l’AEA, l’Italia dovrà adottare un approccio più integrato e sistematico, capace di affrontare insieme le dimensioni ambientale, economica e sociale della transizione ecologica. Solo così sarà possibile garantire la resilienza del Paese di fronte alle sfide climatiche future e contribuire pienamente agli obiettivi europei per il 2030.

Argomenti: EuropaSociale


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