Il DL 4/2019, nell’introdurre la pensione anticipata Quota100, ha stabilito precisi vincoli riguardo alla possibilità di percepire, dopo la decorrenza della pensione, redditi da lavoro dipendente o autonomo.
In particolare, ha stabilito che “la pensione quota 100 non è cumulabile, a far data dal primo giorno di decorrenza della pensione e fino alla maturazione dei requisiti per l'accesso alla pensione di vecchiaia, con i redditi da lavoro dipendente o autonomo, ad eccezione di quelli derivanti da lavoro autonomo occasionale (svolgimento di prestazioni d’opera del tutto episodiche art. 2222 codice civile), nel limite di 5.000 euro lordi annui”.
Pertanto, qualsiasi reddito da lavoro, di qualsiasi entità, determina la sospensione del pagamento della pensione per l’anno interessato o la restituzione all’Inps delle rate di pensione indebitamente percepite.
Tenuto conto, quindi, delle norme attualmente vigenti, l’attività di lavoro che le viene richiesta sembrerebbe non rientrare nella categoria delle prestazioni d’opera del tutto episodiche, quindi è consigliabile non accettare tale collaborazione al fine di non determinare la sospensione del suo futuro trattamento pensionistico.
Fermo restando che l’Inps opera gli accertamenti con l’Agenzia delle Entrate e, qualora verifichi un qualsiasi tipo di reddito prodotto dal pensionato “quota 100”, al di fuori della sfera del lavoro autonomo occasionale nel limite dei 5.000 euro, effettuerà il recupero delle somme di pensione erogate, inerenti i periodi interessati all’eventuale collaborazione, in quanto percepite indebitamente.
Per maggiori informazioni e chiarimenti in merito, la invitiamo a recarsi presso il nostro Patronato INAS CISL della sua città, dove potrà ottenere tutta l’assistenza necessaria che il caso in oggetto richiede.