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Il servizio sanitario pubblico deve essere salvato

14/11/2024
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Il servizio sanitario pubblico deve essere salvato

La sanità non può essere terreno di scontro politico

Nell’ambito della legge di bilancio in discussione alla Camera dei Deputati si deve individuare il modo di dare più ossigeno al Fondo sanitario nazionale reperendo ulteriori risorse finanziarie e salvaguardare, così, il Servizio pubblico.

Anche con un approccio fuori dai soliti schemi tradizionali.

A tale riguardo, in primo luogo, occorre favorire una nuova proposta culturale che abbia in sé un valore sanitario, sociale ed economico, quello cioè, di attuare e privilegiare la prevenzione prima di arrivare alla cura.

Fare prevenzione significa mettere in campo iniziative pubbliche (screening e sviluppo della medicina territoriale) e condotte individuali atti a evitare l’insorgere di talune malattie anche gravi e limitarne gli effetti in caso di accadimento.

Occorre intervenire quindi anche sui comportamenti delle persone cercando di affermare il concetto che, corretti stili di vita, quali l’alimentazione sana e l’educazione fisica sono elementi importanti per la salute e per invecchiare bene.

Inoltre, dato che la coperta per la sanità è sempre corta, bisogna continuare e diffondere con più intensità la campagna mediatica istituzionale e privata per scoraggiare l’uso dei prodotti che danneggiano la salute.

Nell’impossibilità di aumentare la spesa pubblica totale, visto il livello di crescita del Pil e i vincoli Ue sul debito pubblico, si potrebbe anche puntare sulle tasse di scopo, in particolare su prodotti che danneggiano la salute: sigarette, alcol, gioco d’azzardo, e tassando i redditi ultra milionari o gli extra-profitti di multinazionali insieme alla necessaria riforma complessiva del servizio sanitario.

Perché aggiungere fondi senza vere e concrete riforme reitera le attuali criticità del servizio che investe quasi tutto il territorio anche le Regioni sulla carta più efficienti e con più risorse.

Senza assumere e retribuire adeguatamente infermieri e medici le progettate nuove strutture sanitarie territoriali previste dal PNRR saranno solo scatole vuote.

La crisi in atto della sanità infatti, nella quale i cittadini rinunciano a curarsi a causa dei tempi lunghissimi per una visita specialistica e per le condizioni economiche precarie è insopportabile ed ingiusta.

Si deve garantire la sanità pubblica quale diritto di tutti, soprattutto degli ultimi e dei fragili e nel contempo ribadiamo la prevenzione deve assumere il ruolo fondamentale.

Questo è l’appello che noi rivolgiamo alla politica, a quella responsabile, rendere esigibile il diritto alla salute dei cittadini.

 

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti


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