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L’INPS dichiara che non c’è nessun aumento dell’età pensionabile

17/01/2025
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L’INPS dichiara che non c’è nessun aumento dell’età pensionabile

La smentita ufficiale dell’Inps sui possibili nuovi requisiti pensionistici arriva nei giorni scorsi dopo l’allarme lanciato dalla CGIL.

L’istituto garantisce che tutto è invariato rispetto ai meccanismi di calcolo e sui requisiti vigenti e quindi non saranno aumentati i requisiti per l'accesso alla pensione di tre mesi sulla base dell'incremento atteso dell'aspettativa di vita.

Al momento è stabilito pertanto che nel 2025 e nel 2026 l'età per la pensione di vecchiaia resti a 67 anni e che per la pensione anticipata occorrono 42 anni e 10 mesi (41 anni e 10 mesi per le donne), oltre a tre mesi di finestra mobile.

La notizia pubblicizzata dalla CGIL ha provocato reazioni tra i partiti di governo ed anche assicurazioni pubbliche volte a scongiurare l’ipotesi di innalzamento dei requisiti a partire dal 2027.

La smentita dell’Inps, tuttavia non rassicura del tutto e non fa rientrare le preoccupazioni sul possibile cambiamento futuro forse già programmato.

Il sospetto trova supporto dal fatto che dopo le notizie sul paventato aumento dei requisiti per andare in pensione il servizio di consultazione della mia pensione futura dell’Inps risulta in manutenzione.

La Cisl su tutta la materia si è espressa con estrema chiarezza con le dichiarazioni del Segretario Confederale Ignazio Ganga “Il tema delle pensioni e della previdenza torna periodicamente alla ribalta degli organi di informazione, spesso creando incertezza e ansia nei lavoratori e nei pensionati. Proprio perché la materia previdenziale ha bisogno di regole stabili, di chiarezza e di trasparenza” la Cisl chiede al ministero del Lavoro di riprendere immediatamente il confronto precedentemente avviato con le parti sociali sui contenuti della piattaforma sindacale, per affrontare la complessità che sta rendendo le regole pensionistiche sempre più difficili da interpretare non escludendo la possibilità, di superare istituti come quello dell’aspettativa di vita che rischiano di rendere il sistema ingestibile.

Considerato poi, che il modello duale di governo dell’Inps prevede accanto agli organi di gestione il ruolo importante del Consiglio di indirizzo e vigilanza, la Cisl richiede una maggiore condivisione e confronto tra i due organi, allo scopo di gestire unitariamente tematiche che hanno impatto su milioni di persone.

Occorre un confronto a tutto campo sul sistema previdenziale, sulle varie possibilità d’uscita dal mondo del lavoro, sulla istituzione della pensione di garanzia per i giovani e le donne e sulla previdenza complementare.

Poche novità a riguardo sulla legge di bilancio. Il sistema nel suo complesso necessita di una riflessione più ampia che abbia lo sguardo lungo e che guardi alla demografia, alla forza lavoro, alla stabilità e sicurezza del lavoro stesso, alla sostenibilità del sistema previdenziale, il quale, per determinarne l’incidenza sul PIL deve essere separato dalle spese assistenziali.

 

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti


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