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Legge di Bilancio 2026 ed elezioni regionali: la Fnp Cisl Veneto è pronta

Legge di Bilancio 2026 ed elezioni regionali: la Fnp Cisl Veneto è pronta 06/10/2025
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Legge di Bilancio 2026 ed elezioni regionali: la Fnp Cisl Veneto è pronta

Previdenza, fisco, sanità e non autosufficienza: temi da affrontare a fianco della Fnp Cisl nazionale e della Cisl Veneto

Autunno intenso per la Fnp Cisl Veneto, chiamata a un doppio impegno: da un lato la Legge di Bilancio 2026, dall’altro le elezioni regionali del 23 e 24 novembre. Due appuntamenti cruciali che ci vedranno protagonisti con proposte concrete e una visione chiara del futuro, in collaborazione da un lato con la Fnp Cisl nazionale, dall’altro con la Cisl Veneto. La manovra economica nazionale, come ogni anno, sarà oggetto di confronto serrato. La Fnp, a livello nazionale e territoriale, è pronta a portare avanti le istanze dei pensionati e delle famiglie, con attenzione ai temi fiscali, previdenziali, sanitari e sociali. Come Veneto, porteremo il nostro contributo di idee alla discussione in seno alla nostra categoria, affinché la Confederazione si sieda ai tavoli con il Governo ancora più forte. In parallelo, le elezioni regionali in Veneto ci hanno già visto attivi a contribuire a scrivere i 10 punti del Manifesto per le elezioni regionali presentato nei giorni scorsi dalla Cisl Veneto.

IL CONSIGLIO GENERALE DEL 22 SETTEMBRE

Il Consiglio generale Fnp Cisl Veneto del 22 settembre è stato dedicato proprio a illustrare e a confrontarci su questi due appuntamenti, anche grazie alla presenza di Roberto Pezzani, segretario generale Fnp Cisl nazionale, e Stefania Botton, segretaria regionale Cisl Veneto. La relazione introduttiva di Tina Cupani, segretaria generale Fnp Cisl Veneto, ha ricordato l’importanza del ruolo del sindacato come presidio democratico e sociale, soprattutto oggi in un contesto internazionale segnato da instabilità e disuguaglianze crescenti. Come ha scritto il professor Alberto Vannucci, «i sindacati non sono perfetti ma hanno contribuito più di ogni altra istituzione a creare pari opportunità e a rompere barriere». È dimostrato, infatti, che dove la sindacalizzazione è debole, la distribuzione della ricchezza è più iniqua. Per questo, oggi più che mai, serve una presenza sindacale forte e competente, capace di dare voce ai più fragili e di contrastare le povertà, nuove e vecchie. E di leggere la velocità dei cambiamenti, vera cifra della contemporaneità, dove i valori costituzionali – pace, ambiente, parità, democrazia – sono sotto attacco, il dibattito pubblico si è impoverito, il dissenso si trasforma in odio e la complessità viene ridotta a slogan. Ricordiamo che su TV7 Box (can. 19) andrà in onda un servizio sul Consiglio Generale del 22 settembre mercoledì 8 e giovedì 9 ottobre: appena disponibile sarà caricato in questa pagina per poterlo rivedere.

I NOSTRI VOLANTINI

In questo scenario, la Fnp Cisl Veneto rilancia il proprio impegno. Lo fa con una visione solidale e inclusiva, con responsabilità etica e competenza, con attenzione alle persone e alle comunità. Lo fa attraverso la contrattazione sociale nei territori e con una progettualità condivisa con il terzo settore, in particolare con Anteas Veneto. Le priorità sono chiare e sono sintetizzate nei quattro volantini allegati, in cui sintetizziamo le sfide a livello nazionale e regionale in tema di previdenza, fisco, sanità e non autosufficienza. Di seguito copiamo i testi.

RIFORMIAMO LA PREVIDENZA

Basta slogan sulle pensioni!

Le pensioni non sono una variabile di bilancio su cui discutere solo a ogni Manovra, facendo dichiarazioni sui giornali o sui social media. È urgente, invece, una riforma strutturale che tenga insieme i diritti di chi è già in pensione e le prospettive di chi oggi lavora. Una riforma che sia fondata sui dati per essere equa, e che passi attraverso il confronto serio e tecnico con il sindacato.

Noi chiediamo:

  • la piena indicizzazione delle pensioni
  • un rafforzamento della quattordicesima per i redditi bassi
  • la separazione e la distinzione tra previdenza e assistenza
  • il ripristino di Opzione Donna nella sua versione originaria
  • una pensione di garanzia a tutela delle carriere lavorative fragili e discontinue
  • una previdenza complementare davvero accessibile

Cosa dobbiamo fare in Veneto

La progressiva desertificazione dei servizi riguarda anche il difficile accesso agli sportelli dell’Inps. Non siamo contrari alla digitalizzazione dell’istituto, ma questa transizione non è adeguatamente accompagnata, lasciando ai margini chi non ha dimestichezza con gli strumenti o chi non può essere aiutato nell’usarli. Le soluzioni, che vediamo trovare, “scaricano” su soggetti terzi questo compito. In Cisl possiamo contare sui professionisti del nostro patronato INAS, ma dobbiamo pretendere che le istituzioni locali a tutti i livelli si impegnino a tutelare e difendere la prossimità di tutti i servizi.

RIFORMIAMO IL FISCO 

Serve una tassazione equa!

I pensionati italiani sono i più tassati d’Europa, perché siamo i contribuenti certi per le casse dello Stato.

È stato con il nostro lavoro sindacale che abbiamo ottenuto dal 2024 l’ampliamento dell’aliquota Irpef al 23% per redditi da 8.500 a 28.000 euro lordi l’anno: in questa fascia c’è il 58% dei pensionati veneti. Ma serve una riforma strutturale del fisco nel senso dell’equità, della responsabilità e del coraggio.

Noi chiediamo:

  • una vera lotta all’evasione fiscale e all’elusione fiscale. In Italia abbiamo questo paradosso: 170 miliardi di euro all’anno “certificati” tra evasione ed elusione fiscale, e ogni autunno il Governo fa Leggi di Bilancio di circa 30 miliardi
  • riformare le detrazioni: equipararle a quelle dei lavoratori e consentire ai pensionati nella no tax area (in Veneto sono il 14%) di detrarre le spese sanitarie
  • detassare le tredicesime per lavoratori e pensionati
  • portare l’Irpef dal 35 al 32% per i redditi tra 28.000 e 60.000 euro lordi l’anno: in Veneto in questa fascia c’è il 23% dei pensionati.

DIFENDIAMO LA SANITÀ PUBBLICA 

La sanità è un diritto

Investire nella sanità pubblica significa investire in benessere, nel lavoro e nella sicurezza. Significa garantire la salute fisica, mentre oggi ci sono 5,9 milioni di italiani che rinunciano a curarsi. Significa garantire la salute mentale e garantire la salute sociale, con reti di protezione, relazioni, servizi di prossimità, sostegni concreti per le famiglie che si fanno carico della non autosufficienza.

Noi chiediamo:

  • mettere più risorse, ma ancor prima utilizzare meglio quelle che ci sono
  • valorizzare i nostri professionisti sociosanitari (medici, infermieri, OSS...)
  • rafforzare l’offerta pubblica per ridurre il ricorso al privato, anche così si abbattono le liste d’attesa
  • aumentare la soglia di esenzione dal ticket per reddito familiare, ferma da 20 anni a 36.000 euro lordi l’anno
  • velocità nell’emanare i decreti attuativi della Legge Delega Anziani n. 33/2023

Cosa dobbiamo fare in Veneto

Se in Veneto va meglio che in altre regioni, non significa che vada tutto bene: mancanza di medici di base, liste d’attesa, ricorso al privato o rinuncia alle cure etc. sono una realtà anche qui. Noi conosciamo le ragioni del declino: la Regione ha destinato molte risorse per potenziare l’eccellenza ospedaliera, ma non altrettante nel rispondere ai problemi sempre più gravi dell’assistenza territoriale.

Noi chiediamo:

  • mettere più risorse proprie, soprattutto nella gestione della non autosufficienza
  • introdurre una esenzione regionale dal ticket per reddito familiare fino a 40.000 euro lordi l’anno
  • aprire un tavolo stabile regionale di confronto coi sindacati dei pensionati sui temi di interesse per la popolazione anziana

FACCIAMOCI CARICO DELLA NON AUTOSUFFICIENZA

Ci riguarda tutti!

La non autosufficienza non è un problema solo dei 4 milioni di anziani italiani che sono in questa condizione. È un problema anche delle loro famiglie, perché solo 274.000 trovano posto in un Centro Servizi. La Legge Delega Anziani n. 33/2023 prevede un’ampia e condivisibile riforma della gestione della non autosufficienza, dando finalmente quella cornice nazionale di regole e diritti esigibili in tutto il Paese. Ma finora abbiamo visto un solo decreto legislativo attuativo, il n. 29/2024.

Noi chiediamo:

  • velocità nell’emanare i decreti attuativi della Legge Delega Anziani n. 33/2023
  • riformare la Prestazione Universale del 2024: non ha superato le criticità dell’indennità di accompagnamento e aveva una platea troppo ristretta
  • potenziare i servizi di assistenza domiciliare ADI e SAD
  • tutelare i caregiver familiari con una legge nazionale che riconosca contributi figurativi, deduzioni fiscali adeguate, pacchetti di ore di sollievo

Cosa dobbiamo fare in Veneto

In Veneto il 10% degli anziani non autosufficienti è in un Centro Servizi Anziani, il 90% a casa. Da un lato le impegnative di residenzialità non coprono tutti i posti letto e le rette mensili sono aumentate anche di 500 euro dal 2024. Dall’altro l’assistenza è completamente scaricata sulle famiglie che se ne occupano da sole o con assistenti familiari (badanti). E la Regione finora ha solo redistribuito risorse nazionali.

Noi chiediamo:

  • mettere più risorse proprie, soprattutto per potenziare i servizi domiciliari
  • coprire con l’impegnativa di residenzialità il 100% dei posti letto autorizzati
  • imporre la modulazione delle rette in base alla situazione patrimoniale
  • approvare una legge regionale sui caregiver familiari

 


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