Fnp Lazio
Legge sulla non autosufficienza: luci ed ombre
Le politiche per la long-term care (assistenza di lungo periodo) in Italia sono incompiute.
Il percorso della riforma sulla Non Autosufficienza, avviato con legge delega 33/2023 è sostanzialmente disatteso e rinviato con il decreto legislativo applicativo.
Restano infatti, numerosi i problemi da affrontare per garantire una risposta pubblica adeguata del rischio di non autosufficienza su tutto il territorio nazionale e per il riordino delle misure per la disabilità.
La predetta legge sugli anziani e sulla non autosufficienza, la n.33/2023, nel concreto è rinviata in attesa di finanziamenti e di pilastri strutturali.
Quanto sopra nonostante che il fenomeno della non autosufficienza, connesso all’invecchiamento della popolazione, si dimostra, molto più esteso ed articolato e non soddisfatto dall’attuale sistema di welfare.
L’inadeguatezza delle risorse dedicate ed il mancato raccordo tra indennità monetaria e presa in carico della persona non autosufficiente, determinano oneri insostenibili a carico delle persone e delle loro famiglie.
Pertanto l’attuazione della legge delega sugli anziani va accompagnata da un incremento progressivo e certo, del fondo sanitario e soprattutto dei fondi sociali, per permettere una reale integrazione tra prestazioni sanitarie e sociali e ridurre con equità gli oneri a carico delle famiglie, sapendo che la principale risorsa assistenziale è il lavoro di cura delle lavoratrici e dei lavoratori.
Occorre definire quindi un nuovo sistema di sostegni e di cure a domicilio, per assicurare il diritto e la libertà di vivere assistiti a casa propria. Questa è la priorità assoluta per affrontare il fenomeno della non autosufficienza.
A tale riguardo è fondamentale coordinare l’assistenza sanitaria con quella sociale e unificare tutte le misure e disposizioni nazionali, regionali e locali finalizzati a garantire questa primaria esigenza dei cittadini anziani e fragili.
Le residenzialità pubbliche e private debbono diventare luoghi familiari, aperti, integrati nelle comunità locali e di piccole dimensioni e soprattutto luoghi sicuri e dignitosi. Le violenze ed i maltrattamenti sugli ospiti in alcune delle Rsa pubbliche e private sono un grave oltraggio alla persona non degni di un Paese civile.
Non solo gli ultra 80enni in condizioni economiche molto basse come oggi previsto dal decreto legislativo attuativo, anche le persone anziane non autosufficienti dai 65 anni di età in poi hanno diritto di accedere alle misure previste dalla Riforma stessa.
Per tali ragioni, i sindacati dei pensionati chiedono al Governo un confronto costruttivo e programmatico, che veda coinvolte anche le amministrazioni locali per riaffermare il principio di equità del diritto alle cure e all’assistenza del nostro sistema socio sanitario pubblico, universale e uniforme superando frammentarietà e le disuguaglianze tra i diversi territori e, soprattutto, per dare risposte concrete a milioni di persone anziane e alle loro famiglie.
Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti