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Povertà: aumentano le persone a rischio povertà o a esclusione sociale o a forte emarginazione

27/03/2025
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Povertà: aumentano le persone a rischio povertà o a esclusione sociale o a forte emarginazione

Dati Istat relativi al 2024

La popolazione a rischio povertà sale nel 2024 al 23,1% e si registra altresì un calo dei redditi in termini reali nel centro Italia intorno al 2,7%.

L’occupazione cresce e migliora anche in termini di stabilità ma occorre aumentare i salari rinnovando alla scadenza ai contratti e migliorando la produttività.

Bisogna agire inoltre sulla inattività di tanti giovani e donne investendo sulle competenze e sui servizi alla persona; molte donne infatti sono costrette districarsi tra la gestione dei carichi familiari e servizi insufficienti che rendono sconveniente la scelta di lavorare.

Più lavoro, più salario, più sicurezza sul lavoro, non si può morire di lavoro, vera piaga che non è ragionevolmente ineluttabile. 

Il Paese necessita di una nuova politica dei redditi per salvaguardare sia quelli da lavoro che da pensione per fronteggiarne l’erosione che deriva dall’inflazione.

Sulla perequazione delle pensioni, di tutte le pensioni, non si può ogni anno nella predisposizione della legge di bilancio battagliare per ottenere dei benefici volti a salvaguardarne il potere d’acquisto. Occorre una legge che ne garantisca il diritto almeno in termini pluriennali.

Il rischio povertà che coglie soprattutto i pensionati si somma appunto alle forti criticità in atto sul servizio sanitario e su quello socio assistenziale.

In merito a quest’ultimo punto pensiamo che la contrattazione sociale si debba sviluppare in termini evolutivi realizzando reti di collaborazione anche con le associazioni del terzo settore per contribuire in modo concreto al benessere della comunità.

La complessità di questi argomenti deve e può trovare soluzione nell’ambito di un sistema strutturato partecipativo che coinvolga tutti gli attori, politici, istituzionali e sociali al fine di ricercare e costruire insieme risposte che consentano crescita e giustizia sociale.

La proposta di legge sulla partecipazione in discussione al Senato fortemente voluta da noi della Cisl è l’evoluzione riformistica e moderna dell’antico conflitto tra capitale e lavoro.

La partecipazione, la contrattazione, la concertazione, l’essenza della nostra confederazione, ormai rappresenta, a nostro giudizio, l’unica via possibile e percorribile per rispondere alle esigenze sempre più pressanti dei lavoratori, dei pensionati, dei cittadini.

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti

 

 

 


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