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RSA: occorrono tariffe più basse e garanzie sulla sicurezza dei trattamenti degli ospiti.

11/07/2024
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RSA: occorrono tariffe più basse e garanzie sulla sicurezza dei trattamenti degli ospiti.

In generale ed in particolare per i malati di Alzheimer nelle Rsa serve un intervento legislativo sulle tariffe.

Alcuni casi di giurisprudenza hanno risollevato un problema che famiglie, residenze socioassistenziali e la stessa Fnp Cisl denuncia da tempo.

 L’ultima vicenda di nostra conoscenza è quella di un ospite di una Rsa milanese: secondo la Corte d’Appello, l’intero costo della sua degenza era di natura sanitaria e avrebbe dovuto essere corrisposto dalla struttura. La sentenza ha quindi condannato la Rsa a risarcire la famiglia e la Regione a pagare le vie legali.

Nella normativa attuale, nelle residenze socio-assistenziali la retta è suddivisa in due parti. C’è una quota “sanitaria”, a carico del sistema sanitario nazionale, che le Regioni corrispondono alle strutture. C’è poi una quota definita “alberghiera”, che, stando alla legge, dovrebbe essere il 50 per cento dell’intero costo per la degenza e che è a carico delle famiglie.

Spesso la quota del 50% a carico delle famiglie è di fatto insostenibile. Questa quota si aggira intorno ai 2000 euro mensili.

 Nel caso dei malati di Alzheimer, più di una sentenza ha messo in luce come l’aspetto sanitario sia prevalente, e quindi la norma deve essere cambiata consapevoli che i redditi delle famiglie sono bassi e la povertà diffusa è in contino aumento.

Occorre una revisione completa dell’istituto e risposte sostenibili per le famiglie dei malati in particolare di quelli affetti da Alzheimer e per l’intero sistema socio-assistenziale.

 La FNP Cisl ritiene a tale riguardo che sarebbe opportuno che tutti i malati di Alzheimer ricoverati in Rsa ricevano gratuitamente il trattamento sanitario strettamente e inscindibilmente correlato con l’aspetto assistenziale, e seguano un Piano terapeutico personalizzato che rallenti l’evoluzione della patologia.

 La questione deve essere affrontata definitivamente dalle Regioni, dal Governo e in generale dalla Politica, per dare una risposta certa sia ai cittadini che ai gestori delle Rsa alfine di dare una risposta univoca da parte dello Stato.

Non solo, in tema di sicurezza dei pazienti, risulta sulla scorta dei dati della Società italiana di gerontologia e geriatria che il 30% degli anziani fragili sono vittime di abusi e due terzi di questi nelle RSA e nelle case di riposo. Non sono statisticamente rilevabili peraltro i maltrattamenti tra le mura domestiche.

Per tali ragioni è necessario vigilare attentamente su tali gravissimi fenomeni ed intercettare qualsiasi segnale di allarme relativo ad abusi fisici e psicologici e se verificati denunciarli alle autorità preposte.

Non si può giustificare infatti, nessun abuso da parte del personale, pur se pochi in organico e quindi probabilmente affetti da stress da lavoro ed in preda a nervosismo ed impazienza che può sfociare anche nell’aggressività.

Occorre molta formazione e selezione di coloro che svolgono un compito così delicato verso persone fragili ed indifese.

 

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti


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