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Tasse, riforma fiscale e welfare

07/11/2024
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Tasse, riforma fiscale e welfare

Urgente abbassare le tasse al ceto medio e scovare gli evasori fiscali

Dagli studi effettuati da itinerari previdenziali sulle denunce dei redditi, si evince che su una popolazione di 59.030.133 cittadini residenti, 42.026.960 hanno presentato una dichiarazione dei redditi nel 2023. A versare almeno 1 euro di IRPEF sono solo 32.373.363 residenti, vale a dire poco più della metà degli italiani.

Considerando le fasce di reddito fino a 29mila euro, si deduce che il 75,80% dei contribuenti italiani versa soltanto il 24,43% di tutta l’IRPEF e quindi sono i 6 milioni di persone con redditi superiori ai 35mila euro che sostanzialmente si fanno carico del finanziamento dell’intero welfare.

Questo quadro è un evidente sbilanciamento di contribuzione al bene comune sociale che merita correzioni.

Naturalmente è giusto aiutare chi ha bisogno e garantire i diritti essenziali a partire dalla salute a tutti indipendentemente dal reddito, tuttavia è necessario recuperare risorse dagli evasori fiscali per consentire di abbassare il carico fiscale soprattutto a coloro dei ceti medio alti che si caricano gran parte della spesa di carattere sociale.

Dai dati sopra indicati, relativi alle denunce dei redditi, si deduce che non tutti vengono tartassati dalle tasse, invece i redditi medio alti sono tassati eccessivamente e meriterebbero una riduzione significativa, naturalmente accompagnata da una concreta lotta al malcostume dell’evasione e/o elusione fiscale.

Sul tema dell’evasione fiscale in ragione dei dati in possesso delle banche, delle assicurazioni, dell’agenzia delle entrate e dall’incrocio degli stessi non si comprende come non si possa arrivare a debellare o portare ai minimi termini l’evasione fiscale di cui abbiamo il primato in Europa.

Le informazioni di ognuno di noi infatti, sono ormai di dominio pubblico, basta ricercare un prodotto tramite internet con il proprio cellulare per avere immediatamente le più disparate specifiche offerte, sostanzialmente la privacy è ormai diventata un optional e dunque con la moderna tecnologia si può fare molto di più per snidare gli evasori fiscali.

E’ una mera questione di volontà politica, il contrasto di interessi tra clienti e fornitori diretti di beni e servizi potrebbe rivelarsi un ottimo modo per favorire l’emersione e al tempo stesso agevolare le finanze delle famiglie italiane e alimentare ulteriormente il welfare.

Occorre quindi una giusta riforma fiscale che diminuisca le tasse a chi le paga (pensionati e lavoratori dipendenti) evitando i condoni fiscali che di fatto sono un affronto agli onesti contribuenti e che possono anche indurre parte della cittadinanza ad evadere o a non dichiarare del tutto i loro guadagni.

Facciamo bene noi della Cisl a rivendicare un’importante riforma fiscale e nel confronto con il Governo dei prossimi giorni sulla legge di bilancio, tra gli altri, richiedere sgravi fiscali per le fasce medio alte di reddito in attesa dell’auspicata, concreta e possibile lotta all’evasione fiscale.

 

Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti


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