Fnp Lazio
Il servizio sanitario della Regione Lazio: quali prospettive?
Il piano di rientro dal debito si è ultimato e le case di comunità chi le ha viste?
Il Presidente della Regione Lazio, Francesco Rocca, nell’audizione al Consiglio Regionale ha presentato un bilancio di progressi nelle politiche sanitarie regionali.
Tra i risultati presentati c’è quello fondamentale della sostanziale uscita dal piano di rientro dal debito sanitario iniziato nel 2007, ciò consentirà anche di rientrare in possesso della possibilità di ridurre le tasse di carattere regionale almeno nella prima fase per i redditi più bassi.
Gli effetti positivi sulle liste d’attesa tuttavia, a nostro giudizio, sono stati poco rilevanti, anche se la revisione del sistema di prenotazione regionale mettendo in rete anche le strutture private ha migliorato il quadro generale.
Allo stato attuale non accenna a diminuire la pressione sui pronto soccorso di Roma e del Lazio.
I numeri degli accessi nei dipartimenti di urgenza e accettazione, infatti, restano molto elevati, così come è molto elevata la percentuale di pazienti che resta in attesa ogni giorno per l’assegnazione di un posto letto.
Questo stato di cose nonostante che il Presidente della Regione abbia da alcuni mesi ottenuto 350 posti letto dalle strutture private per decongestionare i pronto soccorso.
A tale riguardo si deve tuttavia rilevare sulla base dei codici di accesso che troppe persone utilizzano i pronto soccorso in modo inappropriato, ingolfando le strutture senza motivi di urgenza.
La risposta a questa situazione si deve trovare con la concreta realizzazione delle case di comunità.
Qui i cittadini dovrebbero trovare visite specialistiche, analisi, prima diagnostica, vaccini e screening, evitando così di affollare i pronto soccorso e gli ospedali.
Una lunga lista di prestazioni che per ora nel Lazio sembra più una lista dei desideri.
Queste strutture dovrebbero essere aperte h24 e per sette giorni alla settimana ma i camici bianchi scarseggiano e dedicano poche ore ai servizi che debbono assicurare.
Le assunzioni di circa 14 mila unità tra medici ed infermieri programmati dalla Regione Lazio vanno avanti con grande lentezza così come scarsa è l’adesione dei medici di “base“ a fornire prestazioni nelle predette strutture.
Bisogna superare l’impasse, necessitano azioni più rapide ed incisive per migliorare la condizione di tanti cittadini che rinunciano alle cure, perché non trovando risposte nel servizio pubblico non possono permettersi le spese della sanità privata.
Pompeo Mannone
Segretario Generale Fnp Cisl Roma Capitale e Rieti